Occhi bassi e quello sguardo tipico di chi ha voglia di scusarsi ma è troppo intimorito per farlo. In realtà il romano Giordano Ronci, vent’anni il prossimo 12 ottobre, non ha fatto nulla di male. Si è soltanto presentato ai mondiali Juniores con una convocazione, lui che non è in Nazionale – conquistata a colpi di vittorie e si è trovato catapultato sui titoli dei giornali come l’eroe dello sci romano e del sud (appartiene al Comitato Abruzzese). A questa età è un po’ dura far finta di niente e concentrarsi sulla gara: “Infatti nella prima manche avevo le gambe di piombo. Mi sa che ho patito tutte ste aspetttive che c’avevo”. L’intercalare romanesco fa un po’ impressione al parterre di una gara di sci: “Lo so che tutti qui si aspettano tanto da me e cercherò di dare il massimo nella mia gara, lo slalom di venerdì. Oggi, nella seconda manche ho sciato meglio e spero di aver rotto il ghiaccio. Però è un peccato, perché mi ero allenato molto bene in gigante e un buon risultato era alla mia portata”. E’ quello che sostiene anche Much Mair, capitano dell’Italjet del pre Ghedina, che dopo aver allenato l’anno scorso la squadra A femminile, si è preso in mano questo ragazzetto talentuoso che però non deve essere stressato oltre ogni eccesso: “Nella prima era immobile, gambe dure, in pratica non ha mai sciato. Poi si è rilassato un po’ nella seconda e ha recuperato qualche posizione entrando nei 30. Ha pagato caro tutti quei microfoni puntati addosso, ma credo che questa esperienza valga tantissimo. Da queste occasioni prima o poi bisogna caderci perché ti formano il carattere e ti arricchiscono il bagaglio della propria esperienza. Vediamo cosa accadrà nello slalom, però ora lasciatemelo stare un po’ in pace!”
Un altro tra i non nazionali ha ottenuto il risultato migliore per i nostri colori, è il diciottenne valdostano Guglielmo Bosca, giunto ventesimo dopo aver chiuso la prima manche in 12esima piazza. Eppure “ho sciato meno bene nella prima, sul piano ero lento da morire. Tanto è vero che considerando che non avevo un distacco elevato, un pensierino alla medaglia l’avevo anche fatta. Tagliato il traguardo pensavo fosse andata meglio perchè mi sono sentito più sullo sci nella secons, invece il cronometro non ha pagato. Credo sia colpa del terreno e della scarsa visibilità”. Probabilmente il suo allenatore Asiva Ivan Nicco e quello del Crammont Mont Blanc Luca Rossi saranno comunque soddisfatti del loro pupillo che è stato pur sempre il migliore degli azzurri. “Sì, credo siano contenti e tutto sommato lo sono anch’io”.
In un angolo del parterre c’è invece uno Stefano Baruffaldi che non ha tanta voglia di parlare. Abituati a vederlo col sorriso stampato in volto dopo il sesto posto ottenuto in discesa e il decimo in superG, arrivata la prima delle “sue” gare, ha fallito (22esimo oggi) rischiando di finire un po’ troppo indietro anche dalla classifica combinata (DH+GS+SL). Attualmente, dopo discesa e gigante si trova al quinto posto con 29,47 punti gara, contro i 14,45 di Cochran (USA), i 15,41 di Faivre (FRA), i 16,41 di Mani (SUI) e i 29,22 di Dressen (GER). Una spiegazione la dà Aaron Hofer che risponde così a una domanda di Baruffa: “Santo cielo, dimmi perché oggi non ho sciato?”. “Te l’ho già detto Baruffa, tu sei un discesista!”
“
Add Comment