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Ravetto: tutto in mezz’ora

"Ieri sera mi ha dato appuntamento alle 10.30 di stamane in via Piranesi. Pronti via, alle 11.00 il contratto era firmato". Così Claudio Ravetto racconta i fatti che lo hanno riportato in seno alla squadra Azzurra. D’accordo, non ha più il comando di uomini e donne, ma anche recitare il ruolo di direttore agonistico del settore maschile è una gran bella cosa. "Ho accettato ciò che mi hanno proposto e ne sono davvero felice – ha proseguito il tecnico biellese – non ho mai smesso di tenere i contatti con Rulfi, Theolier e Carca e d’altra parte l’idea di formare una triade aveva l’intenzione di difendere l’eventuale presenza di qualche D.A. poco incline al sistema che ormai da tempo si sta portando avanti. Bene che sia così potuto tornare". Anche perché per gli allenamenti non ci sono problemi ma a gare iniziate senza un comandante si rischia di andare a picco. "Sarebbe stato un bel problema, con una struttura così, ma in una posizione differente, Rulfi rappresenta senza dubbio il futuro, quindi…" La direzione agonistica maschile è il ruolo che avevi però rifiutato al precedente comando, Morzenti e Consiglio federale, quindi cos’è cambiato, l’interlocutore? "Esatto, è cambiato soltanto l’interlocutore, il resto, il sistema, le squadre sono esattamente come le avevo lasciate e quello spirito di piena collaborazione non è mai venuto meno". E di Carraro cosa ne pensi? "Beh, non saprà tanto di sci, ma sa benissimo condurre le fila tecnico-istituzionali di una federazione e credo sia la persona perfetta per questo periodo, ovvero fin quando la Fisi non avrà di nuovo un Presidente e un Consiglio Federale". Valigie già pronte? "Praticamente fatte, anche se sinceramente non ho ancora preso nota dei programmi già fissati". Dopo tanto tempo non ci sarà con te Iliffe. "Questo è un peccato. Lo sento spesso, anche ieri, ma sinceramente non so se rientra nei piani federali. Non ne ho parlato, perché non mi sembrava il caso. Certo che uno come lui sarebbe importante averlo sempre perché fa un lavoro esemplare. Forse ci sono problemi di budget, ma giuro, non ne so nulla". (A proposito, il fidanzamento Fisi-Robert Brunner è cessato non essendo stato rinnovato il contratto)
Allora sarà contenta tua moglie che ancora una volta non ti avrà tra i piedi!
"Ah ah, se ti riferisci all’editoriale che avevi scritto sull’ultimo numero, beh, è uno dei pochi che ci tiene a leggere ogni tanto ("liberiamo Lorella" – ndr). Scherzi a parte penso proprio sia felice… di non avermi troppo a casa!"

Buon lavoro Claudio… "Sarà buono!"

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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