Quando la 3Tre sbarca a Milano non è mai una serata come tutte le altre. Sarà per lo speciale sentimento che da sempre associa il capoluogo lombardo con Madonna di Campiglio. Oppure sarà l’annata speciale alle porte – con due edizioni della 3Tre nell’anno solare 2020 e il ritorno del Giro d’Italia a Madonna di Campiglio e Pinzolo.
Comunque sia la serata del 3Tre on Tour al Palazzo delle Stelline di ieri sera, Mercoledì 3 Dicembre è stata salutata da un’affluenza e un calore degni del Canalone Miramonti in festa.
Madonna di Campiglio si è raccontata a una vasta e qualificata platea di appassionati e giornalisti, esprimendo al meglio la sua doppia anima invernale ed estiva.
A benedire il gemellaggio dei due eventi, l’inedito incontro fra due dei trofei più ambiti e riconoscibili del panorama sportivo mondiale: la Sfera di Cristallo della Coppa del Mondo FIS ed il Trofeo Senza Fine che premia il vincitore del Giro d’Italia.
Da sinistra: Ivano Edalini, il Vice Direttore de La Gazzetta dello Sport Gianni Valenti, Piero Gros, Giorgio Rocca, il Presidente della 3Tre Lorenzo Conci, Francesco Moser e il Presidente dell’APT Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Rendena Tullio Serafini
Per raccontare due eventi simbolo dello sport e della cultura italiana, Milano ha accolto quattro campioni del calibro di Giorgio Rocca (vincitore della 3Tre nel 2005), Piero Gros (1972 in slalom e 1974 in gigante), Ivano Edalini (1986) e Francesco Moser (vincitore del Giro d’Italia 1984).
Con loro, sul palco condotto dalla giornalista Cristina Fantoni, il Presidente del Comitato 3Tre Lorenzo Conci, il Presidente di APT Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Rendena Tullio Serafini, il Vice-Direttore di Funivie Campiglio Bruno Felicetti, l’Amministratore Delegato di Cairo Communication Uberto Fornara e il Vice-Direttore Vicario di Gazzetta dello Sport Gianni Valenti.
Un trionfo di ricordi, fascino ed emozioni, quelle raccontate dalle voci dei campioni e dal racconto dello storico di Campiglio Paolo Luconi Bisti, e un trionfo anche di Maglie Fulmine – quelle indossate da Rocca, Edalini e Gros, in un club che presto troverà nuovi adepti nello slalom notturno di Mercoledì 8 Gennaio 2020 (prima manche 17.45, seconda manche 20.45).
HANNO DETTO:
Giorgio Rocca (Vincitore della 3Tre 2015).
“Quella di Madonna di Campiglio è la mia unica vittoria in Italia, e naturalmente di essa ho un ricordo unico e speciale.
Spero però di non rimanere l’ultimo italiano a vincere la 3Tre ancora a lungo. Chi vincerà la prossima 3Tre? Il primo nome è Noel, ma la speranza è Vinatzer.”
Ivano Edalini (Vincitore della 3Tre 1986).
“Quel 16 Dicembre fu il mio giorno perfetto. Per me era importante andare forte dalla prima all’ultima porta, non potevo permettermi di controllare il ritmo come i grandi fuoriclasse.
Quando vinsi sul Canalone Miramonti contro Ingemar Stenmark ci misi un po’ a realizzarlo. Ma l’urlo di Campiglio me lo porterò dentro per sempre.”
Piero Gros (Vincitore della 3Tre 1972 in slalom, 1974 in gigante).
“Vincere la mia seconda gara – su due – sulla pista di Madonna di Campiglio, nella mia prima stagione, è stata un’emozione travolgente.
Ricorderò sempre con piacere la folla incredibile che mi aspettava a Cles per festeggiare questo splendido e inaspettato exploit.”
Francesco Moser (vincitore Giro d’Italia 1984).
“Quando ero Assessore Provinciale e facevo parte dell’organizzazione del Giro d’Italia fui io a portare un arrivo di tappa a Madonna di Campiglio.
Mi sembrava strano che una tappa della corsa rosa non fosse ancora arrivata in una località così affascinante e importante. Lo sci però è una grande passione, e a dire la verità sciavo anche quando ero ancora in attività. E di 3Tre, negli anni, me ne sono perse ben poche.”
I protagonisti del vernissage milanese della 3Tre. Da sinistra: il Vice Presidente di Funivie Campiglio Bruno Felicetti, il Presidente dell’APT Tullio Serafini. Poi Giorgio Rocca, Francesco Moser, la conduttrice Cristina Fantoni, Piero Gros, Ivano Edalini. Quindi il Vice Direttore de La Gazzetta dello Sport Gianni Valenti e il numero 1 del Comitato 3Tre Lorenzo Conci. (Foto Giacomo Podetti/Vitesse)