Nella prima prova della discesa maschile è andato in onda il festival del “saltoporta”. È probabile quanto auspicabile che qualche passaggio verrà rivisto perché è davvero impegnativo stare dentro al tracciato.
Dominik Paris che ha tagliato il traguardo con un vantaggio di 1″79 su Johan Clarey, ne ha saltate due. Anche Inner e Odermatt (passato sotto al telo della porta) non hanno superato un passaggio in modo regolare, all’altezza dove ieri è uscito Casse. Stessa cosa Nils Allegre e altri.
Il percorso gira parecchio prima del salto Vertigine dove si arriva con poca velocità. Ricorda l’Hundschopf di Wengen, con quel pianetto che precede il baratro! L’impressione è che giri troppo.
Il commento di Franz Fassin, ex allenatore di Brignone oggi skiman dei francesi di Coppa Europa. “I tornanti dello Stelvio con gli sci raggio 50 è durissima farli! Impossibile… con quelle curve così strette prima e dopo il salto, condotte a bassa velocità… quasi ti obbliga a fermarti“.
Percorso regolare, invece, per Beat Feuz che ha concluso a 2″40 dopo Paris. Il miglior tempo appartiene all’austriaco Max Franz, 1’42″36, 2 decimi più veloce del compagno di squada Otmar Striedinger.
Dominik Paris: “Sono stato costretto a saltare le porte. Non ci stai dentro. Credo proprio che cambieranno qualcosa se no è troppo difficile rimanere dentro. Gira ancora di più del superG di ieri. Ora ne parleremo tra atleti e diremo alla giuria cosa ne pensiamo. Gli scalini in partenza? Quello è un disastro! Mi sembrava di essere Reinhold Messner!”
Christof Innerhofer: “A parte il percorso che è tra un superG e un gigante, mi sono sentito un po’ stanco. Condizione che accomuna più di un atleta. Quando ho sbagliato mi sono poi alzato per non disperdere ulteriori energie”
Marc Odermatt: “A parte la fatica per recuperare la partenza (240 scalini) il percorso gira troppo. A me va bene, ma credo che per i velocisti puri sarà un po’ più dura del solito. la neve è bellissima quindi complimenti a chi l’ha preparata“.
La faccenda degli scalini non è da sottovalutare. Gli atleti, tutti lo dicono, dovranno prevedere, domenica, di recuperare la partenza calcolando bene i tempi di recupero, perché la fatica si sente eccome!
Sperano tutti che che qualcosa verrà cambiato perché con questi sci non si riesce a disegnare il raggio di curva richiesto.
Bisogna frenare troppo! Clarey era molto scocciato: “Questa non è una discesa!” Muzaton: “Se non cambiano il salto in alto è davvero dura offrire uno spettacolo gradevole a chi guarda!“.
Tra i regolari, ottima prestazione di Matteo Marsaglia (ma ha saltato anche lui) a mezzo secondo da Max Franz. Salto porta anche per Florian Schieder e molto indietro Buzzi e Casse.
Insomma, non poche polemiche (feroce quella di Jansrud) e una prova che di fatto non è servita a nulla. In quella di domani per gli Azzurri varrà anche come qualifica per due posti a disposizione per formare il quartetto. Oltre ai “fissi” Paris e Innerhofer se la giocheranno Casse, Marsaglia, Schieder e Buzzi. Prova discesa maschile il