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Prova Bormio: Sarrazin e Zazzi via in elicottero. Allegre super critico

Una seconda prova della discesa di Bormio colpita da alcuni brutti infortuni che hanno richiesto l’intervento dell’elicottero.

Cyprien Sarrazin, il più veloce ieri, lo è stato anche oggi finché è stato in pista. Dopo il minuto di gara è saltato fuori e la gara è stata interrotta. Un volo impressionante: si è disunito proprio a un metro da un salto forse cedendo alla compressione ed è esploso in volo atterrando con la schiena (aveva l’airbag).

Quindi è scivolato senza reagire per tanti metri fino a fermarsi sotto alle reti. Voci francesi dicono che non ha perso conoscenza e che lamentava un dolore al piede. Incrociamo le dita. Nello stesso punto è caduto anche l’elvetico Josua Mettler ma gli è andata meglio: atterraggio meno violento e una scivolata a valle arrestata dalle protezioni sulla rete. In quel passaggio c’è un cambio di luce e cambia la neve. Bisogna affrontarla con un minimo di direzione ma non è una trappola infernale.

Purtroppo è stato necessario l’elicottero anche per Pietro Zazzi che ha impattato violentemente contro una porta. Non sembrava una caduta così drammatica, ma evidentemente nelle rotazioni della carambola successiva alla caduta dev’essersi procurato un danno alla spalla e alla gamba destra.

Molto critica l’analisi di Nils Allegre probabilmente condizionato dall’infortunio di Sarrazin:È 40 anni che preparano le piste (sono 31 in realtà) e ancora non hanno capito come fare! La pista è pericolosa e in ottica olimpica non la vede bene. Io domani partirò, mi assumerò i miei rischi.”

Più realistico Marco Odermatt: “Arriviamo da un pista facile come la Saslong alla Stelvio che è terribilmente difficile. Sembra un’altra disciplina! Il terreno è ghiacciatissimo ma ci sono tratti con alcuni cambi di neve“.

Il più veloce è risultato il canadese Cameron Alexander che ha chiuso in 1’55″13, quindi un tempo di 7 decimi più alto rispetto a quello di ieri di Sarrazin. A mezzo secondo c’è l’elvetico Stefano Rogentin, veloce anche ieri, quindi l’austriaco Stefan Babinsky a +0,84.

Il migliore dei nostri è, come ieri, Mattia Casse che segna il settimo tempo a +1″18, ma sale Dominik Paris che è immediatamente alle sua spalle a +1″25. 3 decimi in più per Marco Odermatt.

+1″82 il gap di Giovanni Franzoni (ieri nono), quasi tutti persi nel terzo settore: oggi è 16esimo con salto di porta alla Carcentina ma potrà sicuramente puntare a un buon risultato domani perché questa pista è costruita sulle sue caratteristiche di velocista tecnico.

Florian Schieder lamenta ancora fastidi al ginocchio è ha fatto una seconda discesa conservativa (+3″50). Marco Abbruzzese alza la mano e spera in un pettorale per domani: +3″76 il suo ritardo, 4 centesimi più veloce di Nicolò Molteni +3″80.

Il giovanissimo Gregorio Bernardi chiude con +4″94, Benjamin Alliod +5″39, Max Perathoner +8″15. Innerhofer ha preferito risparmiare le forze e a non partire.

la classifica della seconda prova

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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