Nel parallelo di Lech, la slovacca Petra Vlhova se n’è andata via col vento nei capelli. Tre vittorie nelle ultime tre gare. Vola, perché dentro, ha la forza imperiosa di chi vuol conquistare il mondo. Una potenza interiore che le consente di battere tutte anche quando non esprime uno sci fantastico.
D’altra parte con questo format è difficile costruire exploit tecnici. A noi questo parallelo proprio non va giù, ma non solo quello di Lech, in genere, come specialità. Soprattutto quando ti accorgi che il percorso blu nel finale è tutto un’altra cosa.
Che non sia facile ottenere due percorsi paralleli identici è pacifico, ma che un’atleta, a tre porte dal traguardo sia davanti di dieci metri mai poi riesca a perdere senza commettere errori… C’è qualcosa che non va.
Al di là di questo, onori e gloria a Petra Vlhova che si ritrova come sfidante finale l’americana Paula Moltzan, mai salita finora sul podio. Poteva vincere ma è caduta sul più bello. Al terzo posto una Lara Gut che tutti avevano scommesso potesse vincere. Invece ha prevalso Petra, che inizia a fare sul serio.
La nota lieta di questa fase finale per noi è che nella prima sfida italo-austriaca, le abbiamo legnate! Bassino a far fuori la Liensberger, Brignone la Gritsch. Poi purtroppo nel round successivo Marta si è fatta fregare dall’americana Moltzan. Aveva vinto sul percorso più veloce, quello blu, per due decimi. Ma nel round successivo, l’americana l’ha anticipata di 8 centesimi. Brignone ha invece perduto con Petra, anche se a 5 porte dal traguardo era nettamente in vantaggio. Poi… la blu… 4 centesimi in favore della slovacca.
Comunque Marta Bassino si porta a casa i 40 punti che spettano alla quinta classificata avendo battuto la norvegese Stjernesud. 36 punti e settimo posto per Federica che ha avuto la meglio ancora una volta su un’austriaca, Elisa Moerzinger.