Giornata di vigilia per il quartetto azzurro che prepara la discesa maschile di Whistler Mountain, prima gara olimpica del programma dello sci alpino. In pista scenderanno Werner Heel, Peter Fill, Christof Innerhofer e Patrick Staudacher.
Apre il direttore tecnico Claudio Ravetto: "Arriviamo da due giorni di prove in cui non siamo andati benissimo, è inutile nasconderlo. Però qui le condizioni sono buone, è inutile nascondere che puntiamo su Werner Heel, e anche Peter Fill può dire la sua. L’unica medaglia d’oro è stata di Zeno Colò, un’altra medaglia è arrivata con Herbert PLank, penso sia venuto il momento di vincerne altre. Il nostro gruppo è giovane e forte, e anche dietro i giovani vanno forte, credo che indipendentemente dal risultato avremo nei prossimi anni il gruppo più forte in discesa".
Peter Fill: "E’ bello essere qui, quando mi sono infortunato non pensavo di arrivare in Canada, sono già molto veloce, prendo questa gara come un’opportunità che mi è stata concessa. L’infortunio non influisce più tanto, magari quando c’è poca visibilità non c’è più il coraggio che avevo prima dell’infortunio, penso che potrò fare la mia gara. Ho provato la pista, so cosa devo fare per andare veloce, spero di riuscirci. Farò il massimo per ottenere un bel risultato. Sono stato penalizzato a Wengen con la visibilità pessima, se ho fortuna nel pettorale posso veramente piazzare un bel risultato. Qui è bello vivere lo spirito olimpico, mi auguro che vada tutto bene. In una gara come questa e in queste condizioni saranno le condizioni del tempo a fare la differenza, non la pista".
Werner Heel: "Ho abbastanza esperienza per fare bene, i tre podi conquistati in questa stagione mi rendono orgoglioso e sono soddisfatto di quanto ottenuto sinora. E’ una motivazione in più per me essere la prima carta da giocare per il podio, darò il massimo e oltre. I miei favoriti sono Cuche, Walchhofer e Osbourne-Paradis nell’ordine, ma anche il giovane canadese Robbie Dixon fa paura. La gara si deciderà nei primi 35", dove c’è il piatto e bisogna far scorrere bene lo sci e nello stesso tempo disporre di un materiale performante e sotto questo aspetto sono certo della nostra competitività".
Patrick Staudacher: "In questo genere di gare bisogna rimanere tranquilli, sono situazioni diverse dal solito a partire da quando esci dalla camera fino a quando arrivi in pista. Ultimamente mi sento veramente bene, il primo podio conquistato in Coppa del mondo a dicembre in Val Gardena mi ha datto ulteriore sicurezza. A Nakiska ho ritrovato le condizioni giuste e in discesa partirò nei trenta, che è molto importante. Ho commesso qualche errore di linea nelle prove, ma la pista mi piace molto, come conferma il quarto posto in supergigante di due anni fa".
Christof Innerhofer: "Sono stato una settimana in vacanza al mare, sono più abbronzato di prima, per fortuna sono arrivato qui con la valigia giusta. La pausa mi ha fatto beme, non arrivo da una bella stagione ma non ho nulla perdere. Sono tranquillo, a Nakiska ho sciato bene in supergigante con un buon feeling che mi è mancato ultimamente, purtroppo sono uno sciatore che non riesce ad andare forte in ogni condizione di gara. Per me sarebbe meglio se fosse un po’ più duro".
Gianluca Rulfi, allenatore della discesa: "L’importante è arrivare in partenza e sentirsi competitivi. Due anni eravamo competitivi ma era un’altra situazione, però i ragazzi gestiscono bene lo stress, non c’è confusione e continuano a fare il nostro lavoro".
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