Tra le due litinganti Anna Fenninger gode: tre centesimi valgono l’oro e una smorfia sul volto di Tina Maze, che pensava di aver portato a casa la difesa della medaglia più preziosa conquistata due anni fa a Schladming, dopo aver messo nel suo tempo 12 centesimi utili per stare davanti a Lindsey Vonn. Eccolo dunque il primo podio iridato: Fenninger, Maze e Vonn. Tutto normale, tre nomi sui quali era facile scommettere, anche se tra loro, forse Anna Fenninger partiva con qualche punticino in meno nel pronostico, se non altro perché quest’anno è riuscita a salire sul gradino più alto del podio solo una volta. Anna, su un percorso infarcito di curve da pennellare per non perdere centesimi preziosi, è stata semplicemente straordinaria. In queste condizioni nessuno sa sciare meglio, nemmeno la migliore Vonn. Anche a Sankt Moritz l’austriaca stava per mangiarsi la vittoria, ma nella penultima porta che ha tradito parecchie atlete, ha gettato via il primo posto. Questo significa che l’ingresso nella forma migliore è stata azzeccata, se si decide che il Mondiale è l’evento più importante dell’anno e probabilmente val bene perdere la Coppa del Mondo. Tanto di cappello anche all’argento di Tina Maze che, in unsuperG rovinato dal vento e per questo abbassato di 4 porte, ha sciato in maniera altrettanto bene, delicata dove bisognava essere leggere e perfetta nelle traiettorie. Cosa dire, tre centesimi… Se su questo podio c’è qualcuno di scontento, il nome non può che essere quello di Lindsey Vonn, attesa qui come un’eroina di guerra. Se se l’è presa per aver vinto solo il bronzo, beh… fa molto male perché dopo tutto quello che le è capitato presentarsi qui, con tutta la pressione addosso, e salire sul podio, è un’impresa da ricordare. Certo, dopo le performance ottenute in Coppa un pensierino all’oro l’aveva pur fatto. Nel caso, a Tiger Woods, presente al traguardo, il compito di consolarla. Se Anna non ce l’avesse fatta, Cornelia Hutter era pronta per rappresentare l’Austria sul podio: solo 11 i centesimi dal bronzo di Lindsey. Ha fatto corsa in leggero vantaggio su Rebensburg fino a metà, poi ha messo il turbo e nella parte finale ha fatto la differenza. Viktoria Rebensburg, come prevedibile, ha fatto una gara da Mondiale. Ha mantenuto una condotta di gara intelligente dalla prima all’ultima porta, soprattutto nell’ultima parte, quando ha recuperato un secondo sull’azzurra Elena Curtoni, che comandava la classifica fino a quel momento. Ha concluso al quinto posto ma non può rammaricarsi, oggi le prime tre sono state proprio imbattibili. Non è riuscita invece l’americana Julia Mancuso, tre centesimi più veloce di Elena, a vincere la sua sesta medaglia iridata. Ma lei, splendida, non ha perduto il sorriso. Veniamo alle azzurre:
Elena Curtoni, (decima a + 1"68 da Fenninger) partita col pettorale numero 2 (nel giorno del suo 24esimo compleanno), ha fatto un’ottima gara, macchiata solo da un errore sul salto finale, dove, come lei stessa ha dichiarato: "Mi sono scomposta ed ho preso al pelo la porta successiva. E’ per quello che ho perso un po’ di tempo nel finale". Mezzo secondo circa, peccato, perché nelle curve centrali ha sciato davvero bene, la sua migliore gara dell’anno e senza quella distrazione sarebbe andata in medaglia! L’errore di Dada Merighetti è capitato molto prima, dopo 30 secondi di gara ed è stato irrimediabile, ma per fortuna non ha subito ulteriori problemi fisici: una classica scivolata, ma… al collo noi una medaglia al valore sportivo gliela diamo lo stesso! Buttarsi giù, in condizioni meteo difficili con la mandibola fratturata in due punti, è solo da premiare con un inchino! Francesca Marsaglia non è riuscita a entrare bene in gara e il motivo lo dice lei stessa: "Ho fatto fatica ad adattarmi alla neve che era diversa da quella delle prove di ieri. Non l’ho interpretata nel modo giusto e mi sono lasciata portare". Meglio della romana-piemontese, Nadia Fanchini che ha sciato bene fino a un errore troppo evidente per non essere determinante: un ritardo nella fase d’inversione, all’uscita da un salto, in mezzo ai curvoni centrali e poi velocità bassa sul piano. Dodicesima alle spalle di Elena.
Per Anna Fenninger si tratta della terza medaglia iridata: oro nel 2011 a Garmisch in super combinata e bronzo a Schladming 2013 in gigante. Per Tina Maze, invece, si tratta della settima medaglia, la quinta d’argento. Non aveva moa vinto un bronzo, invece, Lindsey Vonn, che all’attivo ha due ori e tre argenti.
Domani il superG maschile ma occhio al meteo che viene dato in peggioramento, tanto è vero che la prova della discesa donne è già stata annullata. Ma bisogna soltanto aspettare, perché anche oggi doveva nevicare…
Ranking
RANK | BIB | NAME | NAT | TIME | DIFF |
---|---|---|---|---|---|
1 | 22 | FENNINGER Anna |
AUT |
1:10.29 | |
2 | 19 | MAZE Tina |
SLO |
1:10.32 | +0.03 |
3 | 18 | VONN Lindsey |
USA |
1:10.44 | +0.15 |
4 | 15 | HUETTER Cornelia |
AUT |
1:10.55 | +0.26 |
5 | 10 | REBENSBURG Viktoria |
GER |
1:11.07 | +0.78 |
6 | 20 | WEIRATHER Tina |
LIE |
1:11.32 | +1.03 |
7 | 16 | GUT Lara |
SUI |
1:11.57 | +1.28 |
8 | 13 | KLING Kajsa |
SWE |
1:11.76 | +1.47 |
9 | 11 |
|
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