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Mondiali Vail: i pronostici del gigante

La classifica

di specialità parla chiaro, ma quando ci sono in ballo le medaglie, sappiamo che può sempre succedere di tutto. attenzione soprattutto

agli atleti a stelle e strisce che quando corrono in casa…. noi puntiamo su brignone-fanchini e eisath-nani

12 e 14 febbraio. Queste le date delle due gare di gigante, donne prima e uomini poi, che assegneranno le medaglie mondiali 2015. Campioni in carica sono Tessa Worley e Ted Ligety, che vinsero i titoli a Schladming, su una pista completamente diversa da quella del Colorado, una classica ormai per il circuito maschile e provata invece dalle donne solo una volta, nel dicembre del 2013, con vittoria di Jessica Lindell-Vikarby davanti a Shiffrin, che nell’occasione salì il suo primo podio nella specialità, e Weirather. E se per la Worley non sarà facile confermarsi a meno di un miracolo viste le sue difficoltà nella prima parte di stagione (Sölden a parte), più facile potrebbe essere per Ligety conquistare il terzo titolo consecutivo dopo quelli del 2011 e 2013.

Sulla pista dei Mondiali Ted ha vinto le ultime quattro gare disputate e cinque delle ultime sei. L’unico a batterlo nel gigante numero 2 del 2011 fu Marcel Hirscher, che sarà senz’altro il suo rivale più pericoloso. Ad Adelboden, ultimo gigante prima dei Mondiali, l’austriaco ha dato una dura lezione a tutti e Ted è finito a quasi due secondi, 7°, senza particolari errori. Il re (o ex?) del gigante non sta sciando al meglio, l’unica vittoria della stagione è arrivata proprio a Beaver Creek e la sicurezza non è quella del passato


     

DA TENERE D’OCCHIO
UOMINI: CARLO JANKA, FRITZ DOPFER, FELIX NEUREUTHER
DONNE: SARAH HECTOR, FEDERICA BRIGNONE, RAGNHILD MOWINCHEL


 

 

. La sua faccia al traguardo di Adelboden la diceva lunga: sembrava non capire perché, dopo anni di dominio, le cose non andassero più come prima. È molto probabile che ai Mondiali Ligety saprà ritrovare fiducia e sciata, pista e neve saranno dalla sua parte, la testa per i grandi eventi non gli manca di sicuro. Poi, si sa, lo sci offre sempre sorprese, ma il gigante maschile sembra essere una gara con il podio già scritto: Ligety, Hirscher e Pinturault a meno di errori gravi sono i migliori e sono difficilmente battibili. Alle loro spalle sono in tanti pronti ad approfittarne, fra loro Carlo Janka, che sulla pista e sulla neve del Colorado ha sempre sciato forte, poi naturalmente i due tedeschi Dopfer e Neureuther e ancora gli italiani, soprattutto Robi Nani, anche se lui preferirebbe una pista più ripida e il ghiaccio, e Florian Eisath, che, incredibile ma vero, a 30 anni affronterà il primo mondiale della sua carriera. Per la verità, nel 2004 aveva partecipato a quello juniores di Maribor, finendo sesto in gigante (chi ha voglia vada a guardarsi quella classifica…), ma il sesto posto di Adelboden che gli è valso la qualifica per la gara di Beaver Creek è stata un’impresa ben più importante. Lo è stata tanto più se si pensa che Florian a ottobre era fuori squadra e che ha corso a Sölden – e di conseguenza le gare successive – solo perché mancavano Moelgg e Zingerle, infortunati.

Ad Adelboden, oltre ad Eisath l’Italia ha piazzato altri tre atleti fra i primi 15: Nani 10°, il redivivo Max Blardone 12° e Borsotti, con il miglior tempo di seconda manche, 15°. Più indietro Simoncelli, 23°, che però si era qualificato per il Mondiale con il sesto posto di Sölden. Chi sarà il quarto gigantista azzurro al via il 14 febbraio? Forse Manfred Moelgg, medaglia di bronzo due anni fa a Schladming, che ad Adelboden ha corso il primo gigante della sua stagione finendo 17°? Al momento di andare in stampa con questo numero le convocazioni non sono ancora state ufficializzate.

Passando alle donne, la pista di Beaver Creek non è certo quella che la nostra miglior gigantista, Federica Brignone (Bella foto qui sopra), sogna di notte come sua preferita, ma non sarà questo a frenare le sue ambizioni. Negli ultimi tempi Fede ha fatto progressi, dimostrando di sapersi adattare ad ogni condizione di neve e pista, ma, come dice lei, «una pista e una neve più facili rendono la gara più aperta e aumentano il numero delle avversarie, perché sul ripido e sul ghiaccio ad andare forte siamo di meno». Ecco, la neve potrà essere un fattore determinante a questi Mondiali, com’è noto gli italiani amano il ghiaccio, che sarà difficile da trovare in Colorado alle quote di Beaver Creek, quindi bisognerà adattarsi.

Fra le favorite del gigante abbiamo messo le prime tre della classifica di specialità in Coppa, Brem, Fenninger e Shiffrin, ma il gigante femminile sarà una delle gare più incerte del Mondiale e il fatto (assurdo!) che dall’ultima gara di Coppa a Kühtai sarà passato oltre un mese, potrà dar luogo a molte sorprese. Da tenere d’occhio Sara Hector, vincitrice proprio a Kühtai, e la norvegese Mowinckel, in continuo progresso e con nulla da perdere in una gara secca come il Mondiale.           

 

 

 

 


 

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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