Mondiali Saalbach: la 1° prova della discesa maschile è di Cochran-Siegle. Il 32enne statunitense, spesso davanti negli allenamenti, ha fatto la differenza negli ultimi tre settori, pur alzandosi a una ventina di metri dal traguardo. La differenza è rilevante: 65/100 sull’austriaco Vincent Kriechmayr che è sicuramente guarito dall’infortunio patito a Wengen. Bene ha fatto a saltare Kitzbühel. Il connazionale Stefan Babinsky si trova a quasi un secondo di ritardo, +0.95, 6 centesimi meglio di Rogentin, con Odermatt quinto a +1’05.
Il primo Azzurro è Christof Innerhofer che ha bene interpretato la traversa a metà tracciato e non ha mai perso quella che parrebbe la linea ideale. Sesto posto. A +1”10, appena davanti ad Alexis Monney (+1”16) con Von Allmen decimo a +1”37.
Meglio di lui Mattia Casse che paga 1”37, mentre Florian Schieder è a +2”21 e Dominik Paris a +3”40 ma quando ha saltato una porta si è tirato su fino al traguardo.
Per niente facile come discesa che contiene un po’ tutti gli ingredienti per una gara di alto contenuto tecnico. L’impressione è che ci sia poco spazio per recuperare al minimo errore di linea. In questo senso il riscontro cronometrico in questa prima prova lascia il tempo che trova. È un percorso troppo complesso da affrontare subito con scioltezza.
Bello rivedere in pista Guglielmo Bosca dopo la frattura composta al perone patita nella prova della discesa di Beaver Creek. Il velocista piemontese si è limitato a scendere per testarsi in velocità, dunque, gli oltre sei secondi pagati al traguardo sono figli dell’estrema prudenza, alla scoperta del tracciato e di sé stesso.
Ben diverso l’atteggiamento di Giovanni Franzoni che cerca un pettorale anche in discesa. Partito col 41, tuttavia, il giovane bresciano non è ancora entrato in confidenza col tracciato: è andato lungo saltando una porta per concludere a +2″07, il secondo migliore dei nostri, anche se col tempo viziato.
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