Mondiali Saalbach: Federica Brignone è d’argento nel SuperG vinto da Stephanie Venier. L’Azzurra è seconda nel suo primo appuntamento iridato mentre l’oro è dell’austriaca Stephanie Venier che anticipa l’Azzurra di 1 decimo. La medaglia di bronzo è della norvegese Kajsa Vickhoff Lie a pari merito con la statunitense Lauren Macuga, staccate di 24/100, purtroppo 6 centesimi più veloci di Sofia Goggia, quinta a 4 decimi. Per Federica si tratta di un oro perso o di un argento guadagnato?
Quando non si vince per pochi centimetri il rammarico c’è sempre, ma considerando il tipo di tracciato disegnato dal coach statunitense, ideale per le interpreti della scorrevolezza pura, si tratta di un risultato straordinario. Il suo forte è mantenere altissima la velocità nelle curve tecniche che qui si sono viste solo in parte nel tratto finale. Fede ha avuto coraggio nel tenere sempre aperto il gas sapendo di rischiare non poco in quelle curve così aperte e sui due salti. Dove ha perso la gara lo sa solo il Padreterno!
Ma se ci voltiamo indietro, qualche superG fa, dinnanzi a un tracciato del genere sarebbe arrivata a mala pena nella top ten.
Onori e gloria, dunque per un’atleta eccezionale, che forte di questo argento potrà affrontare i prossimi appuntamenti con un po’ meno di pressione.
“Era un obiettivo di quest’anno vincere una medaglia in superG – ha detto Fede al traguardo – ed è incredibile sia arrivato su un tracciato che non era per niente nelle mie corde. Sui salti ho rischiato tutto quello che potevo, Non c’era nessuna curva che chiudeva, situazione che Venier adora ed è stata brava a interpretare bene. Avevo tanta pressione, tutti si aspettano qualcosa da me ed anche io stessa. È andato bene tutto, anche le scelte prese dal team. Sono felicissima!”
D’altra parte Venier (argento in discesa a St. Moritz 2017) , che in carriera ha vinto un solo superG in Coppa del Mondo lo scorso anno, ha condotto la gara dall’inizio alla fine seppur per pochi centesimi. Tra l’altro questo suona come un importante indizio in virtù della discesa.
In una gara dove la minima sbavatura si pagava a carissimo prezzo, Sofia Goggia ha lasciato qualcosa dopo il salto, uscendo con una velocità non così alta. Poi stiamo parlando di 3 decimi, per cui non ci possono essere così tante spiegazioni per capire dove non è arrivata la medaglia.
Ce l’ha, invece, Lara Gut-Behrami che è andata troppo dritta su una porta presa in pieno, colpo che ha ridotto la sua velocità. Solo ottava la ticinese, alle spalle di Ester Ledecka (+0,63), staccata di ben sette decimi, appena davanti a Elena Curtoni che ha chiuso nona a 76/100 dopo una prova discreta ma macchiata da un errore di linea nella parte mediana. Ma ancora più brava la tedesca Emma Aicher, sesta a 52/100 dall’oro.
Elena non è riuscita, invece, a interpretare il tracciato Laura Pirovano che paga +1″72, come Marta Bassino che ha dovuto cedere il titolo a Venier, finendo al 15esimo posto. Non era certo questa la sua pista!
Tanta attesa, infine, anche per Lindsey Vonn che sbatte violentemente contro una porta prendendo un fortissimo colpo alla spalla destra. speriamo niente di grave!
Rimaniamo con la leadership nel medagliere con un oro e un argento. Qualcuno poteva sognarsi dopo due gare una situazione così bella?
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