Mondiali Biathlon, questa volta la staffetta mista Azzurra non va. Oro alla Francia. Non si può sempre salire sul podio, ma indubbiamente il decimo posto ottenuto alla “prima” dei Mondiali di Biathlon di nove Mesto, nella staffetta mista, brucia. Una delusione perché c’erano ottime prospettive e “mancare” proprio quella più importante sicuramente non giova al buon umore.
L’oro alla Francia che stacca la Norvegia e la Svezia, con la Germania quinta, alle spalle anche della Svizzera.
Il quartetto composto da Didier Bionaz, Tommaso Giacomel, Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi ha concluso al decimo posto, ma quando Doerothea Wierer, terza frazionista, ha preso il testimone, si trovava in 24esima piazza. Poi, seppur senza più stimoli, Lisa Vittozzi ha recuperato fino al decimo posto. Tre giri di penalità con 15 bersagli mancati, una delle nazioni peggiori al poligono. Cosa è successo? Capita anche ai migliori atleti una gara storta, tutto qua. Anche la Norvegia non sarà felice. Nella prima frazione Johannes Boe ha pasticciato al poligono e non è riuscito a fare la differenza nel fondo Chissà, forse la pioggia gli ha dato fastidio.
Didier Bionaz, in prima frazione deve girare per due volte, dando il cambio a Tommaso Giacomel nelle posizioni di rincalzo, con oltre due minuti di svantaggio dalla testa della corsa. Anche Tommaso Giacomel incappa in una penalità e il distacco sale oltre i 3 minuti. Poi Dorothea Wierer ci mette del suo e utilizza solo due ricariche, riportando l’Italia in 13/a posizione, mantenendo il disavanzo di 3 minuti dalla Francia, in testa alla gara. Tocca a Lisa Vittozzi, che fa una prima sessione di tiro precisa e veloce, risalendo in 11/a posizione pur senza forzare, visto che ormai la gara vede l’Italia lontana dal podio. Poi la sappadina chiude al tiro con 3 ricariche, rimanendo all’11/o posto finale con quasi 4 minuti di svantaggio.
COSI’ IL QUARTETTO AZZURRO AL TRAGUARDO
“Una giornata nera – dice Didier Bionaz -, ero partito abbastanza deciso. Nel tiro in piedi non so cosa sia successo, ma è una giornata da dimenticare. Sugli sci non mi sono sentito neppure male, ma quando è così è difficile arrivare in fondo”.
“Le condizioni della pista sono molto difficili – ha detto Dorothea Wierer -. Ci sono punti della pista dove sembra di rompere i bastoni. Spero che migliorino le condizioni per venerdì. Il mio punto positivo è stato il tiro”.
“E’ andata male – ha commentato Tommaso Giacomel –, non ho ancora parlato con le ragazze: è una giornata molto dura per e sono molto dispiaciuto. Io ho provato a rischiare, ma iniziare una gara da così indietro non è facile”.
“Oggi gara difficile – chiude Lisa Vittozzi –. Tutta la squadra si aspettava di certo un risultato migliore, ma dobbiamo accettare che una gara possa andare storta. Certo, sarebbe stato meglio non sbagliare proprio in questa gara. Adesso dobbiamo guardare avanti e pensare alle altre gare”.
La gara si è risolta all’ultimo cambio con Julia Simon ad alzare le braccia sul traguardo applaudita da 35 mila stoici spettatori. Non sembrava potesse finire così perché Justine Braisaz si è ritrovata a dover girare e sembrava che ormai la medaglia fosse sfuggita. Ma il bello del biathlon è proprio questo: ribaltamenti incredibile in ogni istante. Fino alla terza frazione comandava la Germania, poi un terribile poligono in piedi ha lasciato il campo alle 4 nazioni che l’hanno poi preceduta.
Per venerdì è in programma la sprint femminile, sempre con start alle 17.20.
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