Nel superG che contava di più, nel superG più difficile della stagione, nella specialità dove finora avevamo raccolto davvero poco, Christof Innerhofer ha costruito la gara perfetta, conquistando la medaglia d’oro mondiale. E’ un esercizio impegnativo scovare nella storia del Grande Sci un percorso così difficile, disputato su una pista ghiacciatissima, ricca di dossi, gobbe e passaggi "al buio", con parecchi cambi di luce. Tutti gli atleti hanno lasciato qualcosa soprattutto nella parte centrale, davvero micidiale, tranne Innerhofer che sembrava avesse premeditato tutto con l’intelligenza infallibile di un computer. Come se la preparazione estiva e le gare di Coppa fossero servite unicamente a questo appuntamento. L’austriaco Hannes Reichelt è stato altrettanto bravo e si è portato a casa una medaglia d’argento di grande valore (+60), proprio se paragoniamo la sua performance con quella stellare di Innerhofer. E’ rimasto a secco l’elvetico Didier Cuche, battuta da un Ivica Kostelic (+72) che ormai non è più uno specialista dello slalom ma di ogni tipo di gara. Un bronzo gli permetterà di affrontare le altre competizioni (farà anche la super combinata?) con meno tensione.
Rimane un piccolo rammarico: quell’errore solo in parte rimediato di Werner Heel, ottavo a un secondo dal Kostelic. Ci stava il bronzo, perché per il 90 per cento del percorso ha sciato alla grande. Anche lui è rimasto fregato da quel passaggio stregato dove tutti si sono arrampicati al destino per superarlo con meno conseguenze possibili. Una curva estrema e veloce verso destra e poi il terreno che scompare sotto gli sci! Tra i favoriti, Carlo Janka è sembrato molle e scarico fin dai primi metri, mentre Svindal, a parte l’uscita dal tracciato a 5 porte dal traguardo, è incappato in micro errori che gli avevano costruito un ritardo importante. Senza successo ma con onore la discesa di Peter Fill, nono, anche lui caduto nei tranelli del percorso, mentre Matteo Marsaglia può godersi una quindicesima piazza che ai Mondiali vale pur qualche cosa.
Vincere una medaglia d’oro a inizio Mondiali significa portare in senso alla squadra una carica impressionante. I nostri azzurri molleranno a tutto fino all’ultimo… respiro!
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