La delusione per la medaglia mancata di Nadia Fanchini è scivolata via subito, perché peter Fill 24 ore ci ha regalato la gioia della medaglia d’argento in superG, conquistato da uno strepitoso Didier Cuche. L’entusiasmo per i colori azzurri poteva essere ancora più grande se il norvegese Svindal non avesse posto i suoi sci per 5 centesimi davanti a quelli del nostro Christophe Innerhofer, quarto e sfortunato.
Il carabiniere di Castelrotto ha conquistato un fantastico secondo posto su una pista difficilissima, sulla quale contava molto la tecnica e la capacità di intepretare l’angolatissimo tracciato imposto dalla stretta pista transalpina. Lo svizzero Cuche ha fatto valere tutta la sua esperienza conquistando a 35 anni il primo titolo della carriera, mentre Peter (in ritardo di 99 centesimi) conferma ormai di far parte della ristretta cerchia dei grandissimi delle discipline veloci proprio nell’occasione in cui contava avere doti di completezza tecnica per la difficoltà della gara.
LA FELICITA’ DI CLAUDIO RAVETTO
Claudio Ravetto ha ricevuto un bel regalo da parte dei suoi ragazzi. Nel giorno del suo 49simo compleanno, il direttore tecnico della squadra maschile ha visto due azzurri classificarsi al secondo e quarto posto, e il bilancio complessivo parla di cinque nei primi diciassette. "Quando si piazzano due atleti nei primi quattro non si può che trarre un bilancio positivo – racconta l’allenatore biellese -. La pista era ottimamemnte disegnata da Gianluca Rulfi, ho trovato le polemiche immediatamente precedenti alla gara eccessive, alla fine l’ordine d’arrivo premia atleti assolutamente tecnici e meritevoli del piazzamento che hanno ottenuto. Questo argento vale moltissimo, ci permette di rompere il ghiaccio e allontanare la pressione, potrebbe dare una svolta al nostro mondiale".
Gianluca Rulfi, responsabile della velocità maschile, ha tracciato il supergigante. "L’obiettivo era quello di disegnare una gara regolare e penso che siamo riusciti. Il supergigante di dicembre aveva troppi strappi, stavolta le cose sono migliorate, i più forti sono venuti a galla. Sono veramente soddisfatto per il comportamento di tutti e cinque i ragazzi. Fill dopo la vittoria di Lake Louise sembrava avesse il peso della responsabilità sulle spalle, è stato abile a rimanere sereno e puntare tutto sui Mondiali. Innerhofer meritava qualcosa in più, però è soltanto al suo secondo mondiale ed è già stato bravo a tenere la pressione sotto controllo. Heel ha fatto gara pulita anche se il tracciato non era certo adatto alle sue caratteristiche. Thanei ha raccolto punti importanti in una gara dove bisognava giocarsela al meglio ma al tempo stesso bisognava non sbagliare, mentre Staudacher arriva da una stagione difficile ma ora si sta riprendendo, settimana scorsa aveva pure la febbre ed era difficile arrivare al top in questa occasione".
… E QUELLA DEL CIO
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