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Max Blardone: questa è la fase cruciale della preparazione

Una giornata calda e solare accoglie l’arrivo delle squadre nazionali di sci. Una selva di fasci di pali sarà colpita per milioni di volte dalle braccia dei nostri atleti. Siamo all’inizio degli allenamenti estivi, ancora presente il ricordo della stagione passata… le Olimpiadi, mentre ancora lontano è il pensiero della prima gara di Coppa. Scorgo Matteo Guadagnini e Tommaso Frilli e dietro di loro vedo Max Blardone per cui ne approfittosubito per fargli alcune domande.

"I miei primi giorni di allenamento tecnico inizieranno proprio qui a Les 2 Alpes. Mi dicono gli allenatori che le condizioni del ghiacciaio sono perfette e non vedo l’ora di iniziare a scendere come un fulmine tra i pali pronto a preparare la mia undicesima stagione di Coppa del Mondo. Siamo un po’ in ritardo, forse a causa della crisi mondiale che ha colpito in particolar modo lo sci e dei cambi ai vertici federali. La tipologia di allenamento è nuova, ma non per questo si deve prendere sotto gamba. Da parte mia e dei miei compagni di squadra questo sarà l’anno del nostro riscatto."

-Sei contento della tua stagione?
" E’ la mia ennesima stagione ai vertici, terminandola con un piazzamento finale tra i primi cinque al mondo in Gigante. Ho un solo rammarico, le Olimpiadi. Nonostante questi risultati, sono ancora alla ricerca di uno sponsor, i contratti anno dopo anno sono ridotti sempre più all’osso e non mi resta altro da pensare che non ci abbandoni almeno la passione!"

 

– Sei ritornato ad allenarti con gli allenatori federali, dopo un anno di team privato.
" Sì, proprio a causa della mancanza di introiti, non ho più potuto sostenere le spese di un team privato, ma non per questo manca la fiducia nei confronti degli allenatori della squadra nazionale. La mia motivazione era stata dettata dalle esigenze che può avere un atleta dopo dieci stagioni agonistiche che per poter mantenere il proprio fisico ad altissimi livelli deve sottoporsi a sedute di allenamenti, sia atletici che tecnici, diversi da quelli che affrontano i più giovani.  Ho trovato subito un buon feeling con il nuovo allenatore Prosch che ha lasciato il gruppo sportivo dei Carabinieri per entrare a far parte degli organi federali. Per quanto riguarda la mia preparazione fisica sono seguito come sempre da Micotti, l’allenatore che da parecchi anni segue gli atleti di Gigante e Slalom.

– Quali passioni hai?
"Mi piacciono i rally e appena posso vado a provare macchine per cimentarmi in alcune corse, e la nautica, forse tra queste mie passioni ci potrebbe essere uno sbocco per il futuro.

– Quali saranno i tuoi avversari nella prossima stagione?
"In questi ultimi anni il livello tecnico si è alzato moltissimo, ci saranno almeno 12-15 atleti che, vuoi per le condizioni della pista su cui si correranno le gare, vuoi per la loro condizione atletica che può variare da singolo a singolo, potranno aspirare a una vittoria in Coppa. Non è più come ai tempi delle mie prime gare quando potevi calcolare e centellinare le tue forze, ora si scende al di sopra delle proprie possibilità, sempre al limite, sperando di non incappare in qualche piccolo incidente che può verificarsi lungo il percorso porta dopo porta."

– Quali saranno i tuoi momenti più importanti per una preparazione ottimale?
" Adesso qui a Les 2 Alpes dove resteremo, grazie alle condizioni della neve del ghiacciaio, per molti giorni, seguirò il mio istinto per ricercare confidenza con dei meccanismi nuovi atti ad aumentare la velocità tra i pali, usando ancora i materiali della passata stagione. Per quanto riguarda le scelte dei mie nuovi materiali aspetterò la trasferta di Ushuaya per poter testare e valutare i mie nuovi sci e scarponi, mentre atleticamente affinerò la mia preparazione muscolare con carichi massimali per poterli smaltire prima dell’inizio delle gare."

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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