Manuela Moelgg: una manche molto complicata: molti dossi e problemi di luce: si vedeva poco! Bello però essere in tre a giocarcela, un gioco di squadra importante. Sono serena e tranquilla, essere prima a metà della gara olimpica non mi crea alcun problema. Bene anche il ginocchio: in questi giorni l’ho ben protetto con terapie mirate.
Federica Brignone: ero molto tesa, poco prima di partire mi sono resa conto che era una gara diversa. L’ho letto anche negli occhi delle altre. Fastidiosi i giochi di luce e ombra, col sole pieno a uscire sul muro solo dopo la numero 7. Una manche difficile. Peccato cquel passaggio: mi sono letteralmente inchiodata alla fine. Ma solo lì e me la gioco. Questi dossi, secondo me, sono fin troppo accentuati per una specialità come il gigante, specialmente in fondo: bisogna quasi frenare per evitare di sbagliare. La tracciatura però era giusta e intelligente.
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