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Lucas Braathen e i poteri magici del collo bianco!

In Coppa del mondo quest’anno sta andando in onda una specie di serie TV, intitolata “Lucas Braathen e i poteri magici del collo bianco!”. Cosa significa? Presto detto:
A Lucas Braathen toglietegli tutto, ma non il suo scalda collo. Bianco, perché sia in tinta con la tutina da gara.

Ebbene sì, il talento norvegese è superstizioso. Ancor più di quanto è forte. Il suo lato brasiliano (da parte di mamma) esce così, quando gli chiedi se sa che con addosso quel pesante collo di pile perde parecchi centesimi ad ogni gara.

«Falso! Io ne guadagno! Perché senza collo non andrei altrettanto forte, anzi non partirei nemmeno». È convinto così e non c’è modo di dissuaderlo. Non glielo auguriamo di certo, ma forse se ne riparlerà quando perderà il primo podio o addirittura la prima gara per qualche centesimo.

Perché una cosa è certa. Sciando in quel modo leggero e naturale, con stabilità e dinamismo straordinari, Lucas su un podio ci salirà presto.

@Pentaphoto

Nessuna fretta, è nato nel 2000 (il 19 aprile) e anche se è vero che alla sua età Hirscher, Kristoffersen e Pinturault avevano già provato la gioia di salire uno di quei tre magici gradini, è altrettanto vero che lui la Coppa la frequenta da pochissimo.

Escludendo lo slalom in programma oggi, sono 13 le gare in cui è partito. A parte sei in cui non ha visto il traguardo, nelle altre è sempre andato a punti. Per ben quattro volte, in tre discipline diverse, finendo nei primi otto.

Questa la sequenza: 5° nel gigante parallelo della Badia e 8° nel gigante del giorno prima; 6° nello slalom di Zagabria e nel gigante di Sölden. Poi è stato anche 13° nel gigante di ieri (ma con un errore madornale) e 15° tra le porte larghe di Beaver Creek.

About the author

Maria Rosa Quario

NINNA QUARIO È nota nel Circo Bianco per aver fatto parte della “Valanga Rosa” tra il ’78 e l’86. Milanese doc, da tempo si è trasferita a La Salle, in Valle d'Aosta. Ha conquistato 4 vittorie in Coppa del Mondo e un totale di 15 podi, tutti in slalom, oltre a una “bella” collezione di piazzamenti nelle gare a medaglia: 4° posto all’Olimpiade di Lake Placid 1980 (a 3/100 dal bronzo), 5° al Mondiale di Schladming 1982 (era in testa a metà gara) e 7° ancora ai Giochi, a Sarajevo 1984.
Dopo il ritiro dall’agonismo, nel 1986, si è dedicata al giornalismo e collabora con Sciare dal 1999.
Per la nostra rivista è stata a lungo la depositaria di tutto ciò che riguarda l’agonismo e ha seguito anche il programma test, in particolare i Test Junior. La sua lunga carriera giornalistica (ha collaborato anche con il quotidiano Il Giornale e con Infront Sports & Media seguendo da vicino quasi tutte le gare di Coppa del Mondo) si è interrotta nel 2022, quando ha deciso di cambiare vita per dedicarsi ad altre passioni.
Non ha però abbandonato del tutto la sua collaborazione con Sciare, per cui ora scrive in modo meno intenso e continuativo. E’ mamma di Federica Brignone, uno dei più grandi talenti della Squadra nazionale Italiana di sci alpino, e di Davide, suo allenatore dal 2017.