De Alpirandini è devastato moralmente ma ora Luca dovrebbe avere un solo pensiero: da giornate così si deve uscire più forti.
Dopo l’uscita nella seconda manche che stava di nuovo dominando, Luca De Aliprandini è rimasto a lungo accasciato sulla neve. E questa è la storia di una delusione da cui provare a uscire più forti di prima
Un protocollo davvero crudele quello della Coppa del Mondo. Non ha dato nemmeno il tempo a Luca De Aliprandini di arrivare al traguardo e stringere la mano agli uomini del podio, quattro stavolta, già chiamati a posare per le foto di rito.
Kranjec, Zubcic, Muffat-Jeandet e Kristoffersen non lo hanno nemmeno visto, impegnati com’erano a esultare, ognuno per la sua buona ragione. Luca li ha guardati, ha scosso la testa, è uscito tristemente dal parterre. Dopo la delusione della caduta, mentre viaggiava di nuovo fortissimo, con il miglior tempo di manche e ovviamente anche totale, gli è toccata anche questa batosta. Pesante, pesantissima per il morale.
Il trentino si è accasciato dietro alla postazione del leader su cui si era seduto orgoglioso durante la prima manche. Poi ha tenuto a lungo lo sguardo fisso davanti a sé, incapace di reagire, di rispondere a chi tentava di consolarlo, i compagni di squadra Ballerin, Tonetti e Zingerle. Saggio nel dire che «Da giornate così si deve uscire più forti».
Anche Davide Simoncelli, uomo Salomon, la marca di sci che Luca avrebbe potuto portare su uno dei podi più prestigiosi della stagione, è stato a lungo chino su di lui, sicuramente in grado di trovare le parole giuste in un momento così difficile.
Non sarà facile rialzarsi, ma Luca dovrà farlo e di questa giornata ricordare il positivo, quei 108 secondi e 35/100 in cui si è dimostrato il migliore di tutti. Prossimo appuntamento per dare la caccia a quel podio che sta inseguendo da una vita il 2 febbraio a Garmisch.