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Lo slalom più pazzo del mondo è di Johannes Strolz. Uinni è 7°

Lo slalom più pazzo del mondo è di Johannes Strolzl. Uinni è 7°.
Lo slalom più pazzo del mondo lo vince l’austriaco Johannes Strolzl davanti a Manuel Feller (+0,17) e a Linus Strasser. (+0,29)

Gli svizzeri festeggiano ugualmente perché così è il pubblico di Adelboden, entusiasta anche per l’ultimo. Ma i loro atleti si trovano al quarto posto con Ramon Zenhaeusern (+0,48), al quinto con Luca Aerni (+0,58)e sesto con Loic Meillard (+0,60).

Poi c’è il nostro Alex Vinatzer, eccezionale nella seconda dove segna il miglior tempo di manche, ma col senno di poi possiamo dire che l’ha buttata via. Ma ci sta quando tira al massimo del limite. A metà del muro si è praticamente fermato, ma fino a quel punto è stato straordinario.

Quanto avrà perso? Mezzo secondo? Nonostante questo ha recuperato diverse posizioni ed è l’aspetto che brucia di più. Come sarebbe andata a finire senza quell’errore?

Meglio non rispondere e convincersi che con i ma e i se non si fa la storia.

28esimo dopo la prima manche, completa la gara in settima posizione con 21 posizioni recuperate.

Anche perché, rispetto alla prima, la pista ha retto un po’ meno. Rimane comunque una manche stellare da parte del nostro number one! Ci si attendeva una reazione e quella indubbiamente c’è stata!

Johannes Strolzl come detto, è figlio du Huberth, 36 podi tra gigante e slalom, mai una vittoria in Coppa se non una combinata ma stranissima, frutto della somma dei punti delle singole gare e non dei tempi tra discesa e slalom. Poi certo, l’oro olimpico sempre in combinata a Calgary. La prima vera vittoria, dunque è del figlio che in carriera era arrivato una sola volta decimo nel 2020 a campiglio, più altri 14 piazzamenti nei 30.

Tante posizioni recuperate da Linus Strasser (11), vincitore qui l’anno scorso. C’è voluto Johannes Strolzl , classe ’92, figlio d’arte del grande Hubert, l’eterno secondo, a toglierlo dalla poltroncina del leader. Un risultato incredibile per il classe ’92, partito col pettorale 38 e che si è ritrovato sul gradino più alto del podio col viso stracolmo di lacrime.

Ha perso qualche posizione Giuliano Razzoli, nono al traguardo. L’Emiliano non è riuscito a fare la differenza nell’ultima parte del baratro finale. Però il Razzo c’è, perché anche quando si trova nelle pesti riesce a recuperare all’errore riprendendo la sua corsa.

Sono finiti dietro di lui sia Stefano Gross, 20esimo e che Tommaso Sala, 22esimo, con una manche simili, non belle come la loro prima fatica. . Lo slalom più pazzo

LA CLASSIFICA

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).