Linus Strasser sorprende tutti e conquista il trono di Zagabria con una seconda manche che ricorderà per molto tempo. Crollano tutti i leader della prima manche che sul muretto finale non riescono a uscirne vincenti. Piazza d’onore per Manule Feller, con Marco Schwarz che finisce terzo.
Per Linus è prima vittoria e primo podio se non consideriamo team e city event. Clement Noel è finito settimo, Foss-Solevaag addirittura 13esimo.
Una gara decisamente anomala, senza nulla togliere a nessuno. Le gare spesso offrono situazioni del genere, quindi gli atleti lo sanno e devono sapersi adattare a ogni situazione. Linus aveva già mostrato segni di grande crescita a Campiglio quando aveva concluso al sesto posto, dopo il 18esimo dell’Alta Badia, Ma già l’anno scorso si era guadagnato i galloni di miglior slalomista tedesco finendo sesto ad Adelboden, settimo a Zagabria e ottavo a Levi. Non uno sconosciuto, insomma.
Non è riuscita la rimonta neanche ai big feriti nell’orgoglio dopo la prima manche. Lontani dal podio Zenhaeusern (9°), Yule e Kristoffersen, decimi a pari merito. Questa volta la pista qualche responsabilità ce l’ha.
Il muretto finale è stato implacabile con le sue buche. Tutti finiti alle spalle anche di Filip Zubcic (quinto)in grandissima crescita tra i rapid gates, al traguardo con un solo centesimo di ritardo su Michael Matt. Che è rimasto sulla poltroncina del leader fino alla discesa del tedesco Linus Strasser, nettamente davanti all’austriaco nonostante abbia coperto la seconda manche con 82/100 di ritardo. Poi nessuno riuscirà a fare meglio di lui
Da segnalare il “colpo” di orgoglio dell’austriaco Michael Matt, solo 26esimo a metà gara, bravissimo nella seconda dove è riuscito a ottenere il miglior tempo e a recuperare fior di posizioni , ben 22, risalendo fino al quato posto, davanti a Zubcic, Muffat-Jeandet e appunto, a Noel.
Una menzione speciale va anche al croato Matej Vidovic, pettorale 52, 12esimo al traguardo. Buona anche la performance del connazionale Samuel Kolega, numero 53, 15esimo.
Giuliano Razzoli (26esimno)non ha potuto fare molto in questa secondo, visibilmente a corto di benzina sullo slalom più lungo del circuito (74 porte).
24esimo Tommaso Sala che forse avrebbe firmato prima della gara per (26esimo l’anno scorso) un risultato del genere. Entrambi gli Azzurri attivi nella prima metà, poi solo il tentativo di recuperare il traguardo nel migliore dei modi, visibilmente affaticati.