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Lindsey Vonn: numero 1 anche al microfono!

L’ultima di Lindsey Vonn è da vera superstar, ma chi si stupisce? Arriva sul palco della sala conferenze e comincia a spogliarsi, resta in maglietta, i clic delle macchine fotografiche vanno a mille. Ha fra le mani tutte le medaglie vinte in carriera, sono tante, tantissime, non sa nemmeno lei quante sono.

«Non ditemi che siete sorpresi per la mia gara, se lo siete è perché non mi conoscete bene. Oggi ho dato tutto, ho rischiato tutto, sono fatta così, l’ho sempre fatto, è per questo che nella mia carriera ho vinto tanto e sono caduta altrettanto. Volevo finire bene, non nelle reti come in superG, per questo ero nervosissima, ma sono riuscita a controllare la mia ansia, ho vinto le mie emozioni, sono rimasta calma. Mi è andata bene che per il vento abbiamo accorciato la gara, la parte alta di questa pista non era per me e nel primo tratto ho perso in ogni caso tantissimo, poi meglio, sono riuscita a fare velocità nel finale. Se mi spiace non aver preso l’oro? Onestamente no, questo è il massimo che potevo fare oggi, dura per me da dire, ma mi va bene il bronzo perché non sono più in grado di vincere. Per questo infatti mi ritiro!».

UNA NUOVA VITA
«Ci ho messo un po’ ad accettare il fatto che la mia vita non sarà più quella da atleta, ma ora che l’ho fatto sono felice, l’idea di alzarmi al mattino e non dover passare le ore a fare esercizi per le ginocchia non mi dispiace, gli ultimi anni sono stati davvero duri, per questo ora sono tranquilla e serena, mi sento ancora abbastanza giovane per la vita e ho un sacco di idee e progetti, di sicuro non mi annoierò e non starò seduta su un divano a chiedermi cosa fare».

INGEMAR STENMARK
«Ingemar Stenmark era al traguardo a vedermi, gli avevo chiesto io di venire, perché tempo fa mi aveva promesso che ci sarebbe stato il giorno in cui avrei battuto il suo record di vittorie. Le cose sono andate diversamente, ma sono in ogni caso orgogliosa di averlo avuto qui per il mio ultimo podio, la sua presenza ha reso perfetta la mia fine carriera».

GRAZIE
«Ed è giunta l’ora di dire grazie a tutti voi che mi avete seguita e supportata per tanti anni, è stato un piacere per me, spero anche per voi. Grazie davvero, di cuore».

Unica, irripetibile Lindsey, grazie a te!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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