I top player sono tutti lì: Myhrer, Hirscher e Byggmark a contendersi la leadership in soli 3 decimi. Poi il nostro Manni, fenomenale anche tra i rapid gates: partito col pettorale 24, con la pista logicamente rovinata, ha fatto vedere di possedere uno stato di forma straordinaria. Non ha mai strappato, leggero e pronto a scappare via dallo spigolo nelle antipatiche buche sul ripido e splendidamente fluido sul lungo piano finale. Cristian Deville non ha sfigurato: è ottavo a 82/100 da Myhrer, perché col 45 è sceso come una furia il russo Alexander Khoroshilov, costringendo tutti a sgranare gli occhi per una performance inaspettata. profumo di Sochi?. Pur senza errori, Deville ha strappato un poco sugli angoli più acuti, mentre Stefano Gross si è un po’ perduto sul ripido dove si è disunito, grattando un paio di volte: è 19esimo a 1 e 18. meglio di lui Patrick Thaler che con un ritardo di 93/100 ha colto l’undicesima piazza, alle spalle di Ivica Kostelic, poco brillante su tutto il percorso, così come Mario Matt che ha aperto la gara finendo settimo. La squadra svedese, sembrata decisamente in palla, può contare anche sul sesto posto di Mathias Hargin, settimo appena dietro a Neureuther. Meno bene Giuliano Razzoli (+1’57) incappato in troppi errorini che l’hanno fatto scendere al 29esimo posto per una sciata troppo pesante.
Siamo però tutti lì, a portata di podio. Sarà una seconda manche davvero molto interessante, grazie ai distacchi molto risicati.
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