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Leona Popovic e Zrinka Ljutic, “croate” per vincere!

Leona Popovic e Zrinka Ljutic, “croate” per vincere!
Per una Federazione come quella croata, che conta su poche centinaia di sciatori agonisti, e su ancora meno piste da sci in patria, è un bel successo portare nello stesso periodo due atlete al vertice. Una è Leona Popović, sciatrice del 1997 ormai specialista dello Slalom, che in tre stagioni è passata da 34 a 349 punti conquistati nel massimo circuito.

L’altra è la classe 2004 Zrinka Ljutić. Un talento sbocciato giovanissimo, che nel 2021, al primo anno FIS, già vinceva sul circuito continentale; al secondo diventava campionessa mondiale Junior e si piazzava quinta alle finali di Coppa del mondo.

Dalla scorsa stagione Ljutić e Popović si sono ritrovate a fare squadra, ed entrambe sono salite per la prima volta sul podio nel massimo circuito.

L’eredità dei Kostelić

Era il 21 novembre 1998, quando la sedicenne Janica Kostelić saliva per la prima volta sul podio in Coppa del mondo, nello Slalom di Park City.

Negli anni successivi l’atleta croata ed il fratello Ivica hanno vinto tantissimo, portando il grande sci in un paese senza tradizione in questo sport, che ha molte più spiagge che stazioni sciistiche. Zrinka Ljutić e Leona Popović probabilmente non sarebbero nemmeno diventate sciatrici, senza i Kostelić.

Zrinka, detta Zizi, sa bene quanto siano stati determinati: «I Kostelić sono stati molto importanti. Hanno aperto le porte a noi sciatori croati, e alla nostra Federazione». Leona è cresciuta «guardando Janica in TV. Facevo il tifo per lei, mi ha ispirato».

Se Janica ha deciso di mollare completamente questo mondo e dedicarsi ad altro, Ivica contribuisce ancora, e direttamente, al successo dei connazionali, ed in particolare delle due sciatrici: le supporta come consigliere e aiuto allenatore dalla scorsa stagione, dopo aver ricoperto il medesimo ruolo nella squadra maschile.

Due percorsi convergenti

Leona è originaria di un villaggio montano a metà strada tra Zagabria e Rijeka, o Fiume. «Nessuno in famiglia è nello sport professionistico, ma già da bambina lo sport era la mia passione. Ho praticato calcio, pallamano, basket. Poi ho scelto lo sci anche perché da ragazzina la Federazione mi ha offerto delle opportunità. È stata una scelta facile, perché mi piaceva molto. Ho seguito il mio cuore», racconta.

La sua evoluzione è stata graduale, con un inizio curioso: «Nei primi anni FIS mi allenavo con i ragazzi, ero con la squadra maschile. Poi sono stata in team con un’altra ragazza che però si è ritirata, quando per il Covid ci sono stati dei tagli. Mi sono ritrovata sola, con allenatore e skiman nel 2021/2022».

I Ljutić sono di Zagabria e sono un famiglia di sciatori. Ad allenare Zrinka è Amir, suo padre. Anche il fratello Tvrtko (classe 2002) la sorella Dora (2005), il fratello Hrvoje (2006), fanno gare di sci. «Siamo cresciuti insieme sulle piste. Avendo gare diverse ci siamo poi separati, ma continuiamo ad allenarci assieme nel periodo primaverile ed estivo».

Il percorso di Zizi, come quello di altri giovani talenti, è stato in team famigliare e individuale fino al 2021/2022, quando si cimentava tra Coppa del mondo e Coppa Europa.  Passata a tempo pieno nel circuito maggiore la scorsa stagione, ecco che Zizi ed il padre Amir si sono riuniti a Leona ed al suo staff.

L’unione fa la forza

Ljutić è particolarmente felice di fare squadra con la connazionale. «Con Leona siamo diventate ancora più vicine, più compagne. Lo scorso inverno ci siamo sempre allenate insieme. È molto bello per me, abbiamo delle dinamiche positive come vediamo in altre squadre, le norvegesi, le svedesi. È super avere qualcuno con cui condividere allenamenti e gare. Poter vivere le stesse esperienze, poter parlare delle emozioni, dei pensieri. Avere qualcuno con cui interagire, è davvero tanto meglio che essere da soli. (La vita sul circus) è già abbastanza dura, da soli lo è ancora di più».

I vantaggi dell’unione sono riscontrati anche da Leona, che conferma: «per noi è un gran bene essere in due, ci spingiamo a vicenda e lavoriamo alla grande, non abbiamo distrazioni. Siamo molto focalizzate e per me è importante sia avere qualcuno che mi stimola, sia avere la tranquillità di un piccolo team».

Zizi pensa che Leona sia: «molto forte, mentalmente, e soprattutto fisicamente. Rispetto ad altre atlete è davvero sopra la media. Faceva molti sport da bambina e lo si vede dalla coordinazione, dalla capacità motorie. La sue migliori qualità sono essere competitiva e focalizzata. Lei mi aiuta in molte cose, forse più di quanto si renda conto di fare».

Seppur molto più giovane, anche Zrinka è un modello per Leona: «Nello sci, nella tecnica, lei è fantastica e posso imparare molto da lei. È davvero coinvolta in quello che fa. Tutti i giorni, per ventiquattro ore al giorno, vuole fare tutto bene, in funzione delle lo sci. È una che lavora tantissimo. Certo, io sono più grande e penso poter insegnarle la calma, la maturità. Siamo una buona combinazione».

Leona, veloce e regolare

Leona prosegue il discorso tirando le somme della scorsa stagione, terminata con un bella piazza d’onore. «Sono soddisfatta dei risultati dell’anno passato, in particolare del podio. Penso di aver sciato bene tutto l’inverno, sono stata costante. Mi sentivo capace di fare buoni risultati e sapevo che prima o poi avrei centrato un bersaglio prestigioso».

Nel 2023 ha compiuto un grande balzo in avanti nei ranking, classificandosi tra le migliori sei slalomiste mondo. Questo grazie alla regolarità ad alto livello: su dodici gare, nella disciplina dove inforcate e uscite sono decisamente più frequenti, é andata a vuoto una sola volta, ed ha centrato otto top 10. Era partita subito forte a Levi, con un decimo ed un sesto posto, eguagliando il suo miglior risultato in carriera e confermando così il primo gruppo di merito in cui era entrata a fine stagione 2022. Il secondo posto alle Finali di Soldeu è stata la ciliegina sulla torta, che ha anche dimostrato la sua ottima tenuta per la stagione intera.

Con il morale sicuramente alto per l’acuto di marzo, i mesi caldi sono stati per lei piacevoli. «L’estate è andata molto bene, mi sono goduta un pò il mare. É passata velocemente, tra allenamenti a secco e in pista, sui ghiacciai di Zermatt e Saas-Fee».

Come si approccia a questa stagione? «Il piano per quest’anno è molto semplice. Voglio restare libera di testa e continuare a fare curve veloci. Continuerò certamente a concentrarmi sullo Slalom, e magari gareggerò in qualche Gigante, quando ci sono doppi appuntamenti come a Killington».

Zizi punta sempre più in alto

Anche a Ljutić chiediamo di partire dalla scorsa stagione e fare un bilancio: «Tutto sommato è stata un’ottima stagione. Il mio obiettivo l’ho raggiunto, era entrare nelle top 15 (in Slalom), nonostante molte gare siano andate male, ed abbia raccolto meno di quanto forse potevo. Ho ottenuto anche un podio, sono soddisfatta. La svolta per me è stata crescere nell’autostima e credere in quello che stavo facendo».

In effetti c’è proprio stata una svolta, perché nelle due stagioni precedenti, in sedici gare di Coppa si era classificata una volta ventiseiesima, ed una quinta, alle Finali di Méribel guadagnate con l’oro Junior. Soffriva forse la pressione dei riflettori, perché a livello di performance era già vincente sul circuito continentale.

Ma c’è dell’altro, come spiega: «In Gigante le differenze sono grandissime, ho fatto davvero fatica in Coppa del mondo, nonostante fosse la disciplina in cui andavo meglio. In Slalom invece la Coppa Europa non è così diversa, così sono riuscita a fare risultati (anche sul massimo circuito). Lo Slalom è più facile da allenare anche da noi, in Croazia. Diciamo che è lo Slalom che ha scelto me, non il contrario», scherza, molto loquace e brillante nell’esposizione dei suoi pensieri e prosegue come un treno a raccontare.

«Ad Ushuaia mi sona allenata bene, con Zubo (Filip Zubčić), con svedesi, slovene e austriache. Sono molto soddisfatta dei progressi fatti, specialmente in Gigante. Ho sciato anche con Leona in indoor per sei giorni. Poi sono stata debilitata da un virus verso metà ottobre, ma nulla di grave».

Per il 2024 non nasconde grandi ambizioni di crescita: «Per questa stagione punto a entrare nelle migliori 7 in Slalom. Ad essere più regolare e a progredire in Gigante».
Intanto Leona a Levi ha conquistato prima un decimo posto, per rompere il ghiaccio, poi la piazza d’onore con una seconda manche dove non è stata seconda a nessuna. 18 i centesimi che la separano dalla vincitrice Mikaela Shiffrin. Un nono e decimo posto, invece, per Zrinka.

É difficile e sbagliato fare paragoni tra atlete di periodi diversi, ognuna fa storia a se, ma è curioso notare che la fantastica Janica Kostelić aveva cominciato la sua carriera in modo molto simile. Leona Popovic e Zrinka Ljutic Leona Popovic e Zrinka Ljutic

About the author

Andrea Cappelletti

Andrea Cappelletti, monzese, maestro di sci e un sacco di altre cose, è uno specialista in comunicazione, marketing sportivo ed eventi con esperienza internazionale nei settori dello sci, ciclismo, golf, sport motoristici, running, vela.
Ha forgiato la sua esperienza in grandi eventi tra cui i Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 e nel ruolo di sport marketing & communication manager presso aziende leader di settore come Colmar, Lacoste Italia, Bushnell, Infront Italia, Bollè.
Collabora anche con lo staff organizzativo della 3-Tre, con le tv Eurosport e NBC Sports, è addetto stampa e manager di Lara Colturi e firma articoli sia per SciareMag che per Skiracing.com.

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