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Lara Colturi s’è fatta Grande! 18 anni oggi per vincere..”domani!”

Lara Colturi s’è fatta Grande! 18 anni oggi per vincere.. domani! Lara Colturi, 18 anni il oggi, 15 novembre, piemontese, atleta in forze alla federazione dell’Albania, l’anno scorso 15 volte andata a punti, 6 delle quali in top 15, qualifica alle finalissime di Saalbach sia in slalom che in gigante, enfant prodige di Daniela Ceccarelli e Alessandro Colturi.

Terza stagione. È sempre la stessa Lara?
Ma si che è la stessa dai. Magari un po’ più sicura. 

Sicura di vincere?
Calma! Certo a chi non piacerebbe. Diciamo che stiamo lavorando per migliorare sempre di più, ovvio che quello rimane l’obiettivo finale.

Ma ci pensi quando sei al cancelletto?
No, mi concentro su quello che devo fare. In questo non ho cambiato atteggiamento, step by step, gara per gara e pensare soltanto a sciare bene. Se la prestazione è buona la classifica viene di conseguenza. Nello sci poi ci sono tante di quelle variabili. Puoi essere davanti o indietro di 5/6 posizioni per una manciata di centesimi. 

Un passettino alla volta, dice sempre Lara: nel 2023 non si qualificò alla prima di Sölden, quest’anno ha concluso al 16esimo posto

A Sölden l’anno scorso, 35esima, quest’anno 16esima: hai dimezzato il gap!
Stiamo parlando del gigante forse più difficile del circuito con quelle 25 interminabili porte sul muro, ma il paragone non è calzante: nel 2023 mi ero presentata con una settimana di allenamento per via dell’infortunio.

Tutto a posto ora?
Direi di sì, va abbastanza bene, grazie anche al lavoro del mio osteopata che è sempre con me. È bravissimo!

Se è tutto a posto ti vedremo anche in superG allora!
Sembri mio fratello Yuri, corri sempre troppo! Quest’estate siamo andati in Nuova Zelanda ma le condizioni della neve non ci hanno consentito di allenarci in velocità. In previsione la specialità c’è, non l’abbiamo abbandonata, ma prima bisogna fare un po’ di allenamenti. Quest’anno faremo base in Val di Fassa, dove magari potremo allenarci anche sulla pista Volata. Comunque, tra gigante e slalom ne ho da fare.

Lara e Blizzard un rapporto indissolubile. Nel programma racing del marchio austriaco la 18enne piemontese è uno dei punti di riferimento anche per lo sviluppo del prodotto

A proposito, come siamo messi con le porte strette?
Direi bene, mi sono allenata con una certa intensità e sicuramente sono cresciuta tecnicamente. La controprova però può arrivare soltanto dalle gare, vedremo come andrà a Levi e a Killington.

Ti senti più forte anche in gigante?
A Sölden è andata bene ma risultato a parte mi sono sentita più sicura nonostante il Rettenbach sia un tracciato davvero tosto. 

È anche una questione fisica?
Si cresce sia dal punto di vista tecnico che fisico, soprattutto alla mia età. Abbiamo fatto un’ottima preparazione

Ti sono venute le gambotte?
Beh, insomma, con lo sci è un po’ dura essere delle gazzelle. Forse le gambe si sono leggermente irrobustite, ma ci sta. Nel nostro lavoro è normale, comunque mi sento proprio bene.

Dall’anno scorso il pluridecorato Andrea Vianello è lo skiman di Lara

Quindi lo sci è un lavoro…
È puro divertimento sto facendo esperienze incredibili anche al di fuori della Coppa del Mondo

Tipo?
Sei mai stato all’APC Red Bull vicino a Salisburgo? É una struttura incredibile dove lavorano esperti di ogni settore. Ci sono persone che hanno grande esperienza con sportivi di alto livello di molte discipline. É incredibile la passione e l’attenzione che ci mettono. Mi seguono ovunque, anche su Instagram, per vedere cosa faccio, dove sono, se sto bene…

Hai detto Instagram, luogo di pareri contrastanti…
Fa parte del gioco, non si può piacere a tutti, ma caratterialmente non sono il tipo che se la prende quando arriva una critica. Passo alla storia successiva, mi scivola via…

Sei Redbull come Lindsey Vonn!
Ti rendi conto? Abbiamo parlato a lungo alle Finali di Saalbach, ci siamo viste in allenamento a Sölden e mi ha fatto non poco effetto. Lei per me è un vero mito. Solo al pensiero che possa tornare a correre… É davvero incredibile pensare a quante volte si sia infortunata e poi sia tornata più forte! A proposito, se mai dovesse capitare di trovarci in gara insieme non potrei far finta di niente e dimenticare che correva con mia mamma!

Beh, tua mamma la batti però!
Posso non rispondere?

Come si è evoluto, dopo due anni di Coppa, il rapporto  sia con lei e che con tuo papà?
Abbiamo trovato il giusto equilibrio in maniera naturale. Credo non sia semplice né per me né per loro perché separare il ruolo di genitori da quello di allenatore probabilmente è impossibile, ma fila tutto liscio!  I miei spazi riesco a prenderli.

In quegli spazi ci entra anche tuo fratello Yuri?
Altroché, poi, va beh, stargli dietro è impossibile, non sta fermo un secondo e ormai, accidenti, mi batte anche a tennis!

Un piccolo Sinner insomma!
Di Sinner ce n’è uno solo! In effetti Yuri sta diventando proprio bravo, ma dubito che lascerebbe lo sci per la racchetta.

Anche tu ti sei trovata dinnanzi a un bivio: sci o pattinaggio sul ghiaccio
Pattinare è stupendo e appena posso e c’è l’occasione di fare qualche axel non mi tiro indietro. Ma non ho avuto molti dubbi nella scelta.

Quindi, sci, pattinaggio, tennis e cos’altro?
Un po’ tutto, pizzico ora qua ora là perché mi piace anche sperimentare e mettermi in gioco. So che va a tutto beneficio dello sci praticare più sport, in realtà lo faccio perché mi diverte.

Sembri sempre vivere in una bolla di felicità: ci sarà pur qualcosa che ti dà fastidio
Certo che no. In questa fase della mia vita non c’è nulla che mi infastidisce. Beh, una cosa ci sarebbe, perché quando la sveglia suona alle 4 del mattino come oggi (31 ottobre) per andare ad allenarmi…

Alle 4 per trovare neve dura?
Tra una cosa e l’altra, raggiungere la pista di partenza a Sölden è il tempo che ci vuole. Hanno preparato una pista dove il sole sorge molto presto. Non ero l’unica, eravamo una decina, Shiffrin e Goggia comprese. C’era persino Ester Ledecka che si allenava con la tavola.

Hai lavorato anche sui materiali?
Sì certo, abbiamo fatto un ottimo lavoro sia con gli sci da gigante che da slalom. Anche in questo caso il service Blizzard è fantastico

Sei una maniaca del set up?
Studiarci dietro è inevitabile ma non ne faccio una malattia. Cioè, quando scendo difficilmente ho cattive sensazioni a causa del materiale. Anche per questo mi fido ciecamente delle decisioni che prendiamo ogni volta. E quando sono al cancelletto non ci penso proprio.

Come nello slalom di Flachau?
Guarda che lo sci è proprio strano a volte. Le gare in notturna, lo ammetto, non erano proprio il mio forte, facevo fatica. Lo scorso gennaio non pensavo venisse fuori un risultato così. Sono rimasta sorpresa e forse anche per questo credo proprio sia stata la mia gara migliore, non tanto per il nono posto in sé, ma per l’approccio alla sfida.

Il secondo migliore lo hai ottenuto a Saalbach, la sede dei Mondiali: ci pensi?
Non è di certo uguale a una gara di Coppa del Mondo. Di  sicuro i Mondiali sono l’obiettivo principale delle atlete più forti, il mio è un altro: sciare bene e crescere. 

Peccato, volevo chiederti delle Olimpiadi…
Altra dimensione. Per me i Giochi sono un evento così fantastico da coinvolgermi non solo dal punto di vista agonistico. È chiaro che ci penso anche perché manca poco più di un anno. Scommetto che vuoi sapere se sto pensando a quelle medaglie…

Sbagliato, lo so, step by step… Piuttosto a Sölden hai rincontrato Giorgia Collomb, sfide da children…
Siiii, troppo contenta, ricordo bene le sfide al Topolino, al Pinocchio… Rivederla a distanza di tre anni in Coppa del Mondo è stato bellissimo. Ce la siamo raccontata un po’ su.

Compi gli anni il 15 novembre, lo stesso giorno di Matilde Lorenzi…
Dio mio che disgrazia. Non la conoscevo così bene come sua sorella Lucrezia. Non sono riuscita a capire esattamente come sia accaduto, ma è stato un vero shock, è terribile. Probabilmente per noi atlete l’unico modo per alleviare il dolore è tornare in pista prima possibile.

Dunque, tra pochissimo, Levi: punti al podio?
Vuoi un pungo sul naso?

Cosa speri ti regalino i tuoi per il 18esimo compleanno?
Un viaggio a fine stagione con i miei amici, sicuramente al mare, in un posto caldissimo!

Messaggio recapitato!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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