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Lara Colturi, la sua progressione sembra elaborata al computer!

La progressione di Lara Colturi sembra costruita al computer. Da quando si è presentata in Coppa del Mondo, senza dimenticare la sosta causata dall’infortunio al ginocchio del febbraio 2023, la 18enne piemontese, che corre sotto la bandiera dell’Albania, non ha mai fatto un passo indietro, ma al contrario, è sempre salita di un gradino. Non balzi in avanti clamorosi, ma presenti e costanti.

La prima stagione l’obiettivo era di qualificarsi in qualche gara. A novembre 2022  arriva già la prima nel gigante di Killington terminato in 17esima piazza. Nella stagione 2023/24 magari conquistare una top ten: eccola nello slalom di Flachau nel gennaio ‘24: nono posto. Il vero sogno era quello di riuscire a conquistare almeno in una specialità, un posto alle finali di Saalbach: arriva sia in slalom che in gigante.

Lara nello slalom di Flachau del gennaio 2024 quando conquista la sua prima top ten (9a)

Questa stagione l’asticella si alza: perché no, magari un podio. Ci riesce per ben due volte, nello slalom di Gurlg e nel gigante di Kranjska Gora, seconda in entrambe le occasioni. Nel frattempo, dando uno sguardo alla classifica di specialità delle porte larghe, Lara si trova al quinto posto con 274 punti, a 7 da Stjernesund, a 87 dal terzo posto di Sara Hector.

Lara seconda nello slalom di Gurgl, il suo primo podio

Questo perché nelle sette gare stagionali, oltre alla piazza d’onore di Kranjska, ha portato a casa un 4° posto a Kronplatz, un 6° e un 7° nei due di Sestriere, il 9° di Killington, poi 11esima a Semmering e 16esima a Sölden.

La 18enne piemontese  nel gigante di Kranjska Gora: primo podio nella specialità

In slalom è un po’ più indietro, ma parliamo comunque di un decimo posto, anche in questo caso, a meno di 100 punti dal terzo.

La filosofia del team non è mai cambiata: step by step, gara dopo gara, nessun programma o aspettativa se non sciare bene, divertirsi e cercare di migliorare. Non sappiamo se questo tenere un profilo basso sia strategico o spontaneo, ma di sicuro la crescita di Lara è incredibile.

Così come, al traguardo, non si intravede nemmeno di nascosto, una euforia un po’ fuori dalle righe. Un urletto, un pugno alzato simbolo della propria forza e di una giustificata soddisfazione. Non è accaduto neanche quando è salita sul podio. Sembra preferisca rimanere un passo indietro, probabilmente per rispetto nei confronti di chi cavalca le gare di Coppa da diversi anni e che potrebbe dolersi vedendosi superata da una ragazzina.

Nelle interviste di fine gara i giornalisti la incalzano nel tentativo di strapparle una dichiarazione più strong possibile che però finora non è mai arrivata. Così dopo i due giganti del Sestriere: “Sono molto contenta, due gare positive sulla pista sulla quale scio da quando ho cinque anni.

E poi è bellissimo vedere al parterre tutti i miei familiari, mio fratello Yuri, il mio cane, gli amici e persino i professori del liceo! Domani in slalom spero di andare bene, anche se le due gare di questi giorni peseranno non poco sulle gambe. Devo cercare di portare la stessa intensità che metto nelle seconde manche anche nelle run d’apertura. Insomma, il lavoro da fare è ancora tanto”.

A Lara siamo però riusciti a strappare quasi una promessa:

Ma se un giorno dovesse arrivare la vittoria festeggerai in maniera un po’ più esaltante?
Un saltino va bene?

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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