Lara Colturi: “Grazie allo staff e ai miei genitori, senza di loro non sarei qui”. Non pensavamo di dover snocciolare numeri così presto, ma dopo il gigante di Kranjska Gora, Lara Colturi ci costringe a farlo: secondo posto anche tra le porte larghe, dopo quello ottenuto in slalom a Gurgl, sesta posizione nel ranking del gigante, nono in quello dello slalom e settimo nella Overall. E poi il giudizio tecnico che generalmente non si adatta a un’atleta di 18 anni che su 23 giganti solo in 8 non è andata a punti.
Sulla Podkoren, con due tracciature complesse disegnate su un terreno così duro da rimanere intatto nonostante i passaggi di tante lamine affilate all’inverosimile, non ha fatto una piega! Nel senso che non ha dovuto esercitare gesti estremi per recuperare la linea o tornare centrale.
Perfetta in ogni passaggio, mai la perdita del giusto anticipo, e una sicurezza disarmante. Se ci aggiungiamo un senso tattico incredibilmente efficace, ecco un’atleta ormai pronta per combattere non per un buon piazzamento ma per la vittoria.
“Ho recuperato le forse dallo scorso weekend – ha detto Lara – quando ero ammalata. Sono felicissima delle due manche, ho sciato con la mente libera e sono riuscita a portare lo sci che avevo espresso in allenamento, anche in gara”.
Da considerare che giovedì aveva sciato in allenamento assieme ad Alice Robinson su tracciati messi in pista da Tim Cafe, tecnico dell’atleta neozelandese che aveva tracciato la prima manche.
“Mi sono detta – continua Lara – che non avevo niente da perdere e mi sono divertita, questa pista e neve mi piacciono. Ringrazio la mia squadra, i miei genitori perché senza di loro non sarei qui”.
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