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Lake Louise: Walchhofer buona la prima

C’era tanta attesa per la prima discesa libera della stagione. Sebbene il tracciato di per sé sia considerato "facile" a Lake Louise vincono sempre i più forti. La superficie ghiacciata, ma meno rispetto alle prove, ha richiesto un grande lavoro da parte degli ski man poiché il giusto setup è stato un aspetto fondamentale.

Il francese Johan Clarey, sceso con il pettorale numero 6, è rimasto a lungo al muro del leader. Ottima la prova del 29enne di Tignes. In discesa la zona rossa degli atleti è però quella che va dai pettorali 16 al 22. Così il primo a passare davanti al francese è Aksel Lund Svinda, sceso con il pettorale 18. Il norvegese ha sfruttato al meglio i suoi Head, preparati alla perfezione, facendoli correre grazie alla sua tecnica abbinata alla grande potenza. Ottima la velocità del norvegese ma anche la scorrevolezza nel tratto finale, vera e propria chiave per fare risultato. Dopo Svindal è sceso l’austriaco Mario Scheiber che, in un alternarsi di intermedi leggermente sopra e sotto a Svindal, ha fermato il cronometro con lo stesso tempo dopo 1:48.33 di gara. Scheiber, già secondo in discesa per ben 5 volte, ha conosciuto la sesta esperienza quando, con il pettorale successivo è sceso il suo compagno di squadra Michael Walchhofer. Il 3 volte vincitore di Coppa in discesa ha confermato che la scelta di continuare è stata azzeccata. Dopo la scorsa stagione deludente e le Olimpiadi poco generose aveva pensato al ritiro ma la moglie lo ha spinto a provarci ancora, almeno sino ai mondiali. Eccolo così scendere su un tracciato e dare fondo a tutta la sua esperienza. Gambe reattive, sci stabili ma anche un gran bel modo di ragionare durante la discesa. Vittoria strameritata al termine di una prova perfetta. Gli austriaci, che hanno una corazzata di ben 12 atleti, volevano fortemente tornare protagonisti e lo hanno fatto con i primi due gradini del podio.

Guardando invece in casa nostra il clima è tiepido. Le prove degli azzurri sono state poco più che sufficienti anche se sappiamo che possono ambire a risultati di gran lunga migliori. Primo degli italini è stato Peter Fill, che qui aveva vinto due anni fa prima dell’infortunio. Buona la sua azione e 16° posto. Al 23° si è classificato Christof Innerhofer, autore di un grave arrore nella prima parte, con tanto di cambio di direzione acrobatico, ma anche una perdita di decimi nella parte finale. 29° Dominik Paris, buona la sua discesa fatta in modo guardingo (ma diamogli il tempo di crescere) mentre 34° Werner Hell che a Lake Louise ha disputato una gara interlocutoria dopo aver saltato anche la prima prova cronometrata.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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