Ecco la comunicazione ufficiale presa dal comitato organizzatore di La Thuile: accesso solo a chi è in possesso del biglietto di ingresso nominativo.
Il comunicato dice: In ottemperanza all’ordinanza in tema di sicurezza sanitaria, impartita nei giorni scorsi dal Governo, alcune autorità regionali hanno assunto la decisione di cancellare o posporre eventi pubblici, inclusi quelli sportivi.
Questa decisione non si applica alla Valle d’Aosta, che ad oggi risulta immune da casi di contagio da coronavirus.
La FISI, il Comitato Organizzatore, in stretta collaborazione con la Regione Autonoma Valle d’Aosta e in accordo con la Fis, hanno deciso questo. Di confermare le gare di Coppa del Mondo di sci alpino femminile programmate per sabato 29 febbraio e domenica 01 marzo 2020.
Nel massimo interesse per la salvaguardia della salute pubblica, le gare si svolgeranno con l‘adozione di specifiche misure di carattere organizzativo e pratico.
In particolare l’accesso alla zona di arrivo e alla finish area sarà consentito solo ed esclusivamente alle squadre accreditate e agli spettatori in possesso di biglietto di ingresso nominativo. Non sono previsti spazi liberi destinati al pubblico.
La cerimonia pubblica di premiazione ed estrazione dei pettorali programmata per il pomeriggio di sabato 29 febbraio è annullata. Le cerimonie di premiazione di entrambe le gare del fine settimana avverranno direttamente sul campo di gara.
La problematica legata alla presenza del pubblico ha anche un altro aspetto. Pur strano che possa sembrare, si vuole fare in modo che gli atleti abbiano meno contatti possibile con il pubblico (la tribuna è esterna al recinto di arrivo). Perché in questo caos totale, qualche Paese potrebbe fermare alla frontiera i propri atleti, per il fatto di provenire dall’Italia. Oppure metterli in quarantena e quindi impossibilitati a concludere la stagione. È successo pochi giorni fa, quando atleti croati delle gare paralimpiche, di ritorno da Sella Nevea, sono stati respinti alla frontiera. Proprio perché erano stati in Italia.
Ecco che dopo La Thuile potrebbe capitare la stessa cosa. Quindi la necessità di creare una sorta di “muro” tra la pista e il pubblico.