La Regina del gigante è Lara Gut-Behrami
Un finale incredibile dove Lara Gut-Behrami diventa la Regina Mondiale dello slalom gigante. La corona vale 2 centesimi, quanto il distacco che è riuscita a dare a Mikaela Shiffrin. Un finale thriller con la medaglia di bronzo di Katharina Liensberger a soli 9 centesimi. Davvero una gara dalle mille emozioni.
Lara è tornata più forte di prima. Un altro passo, un altro andare. Non sbaglia mai e anche quando commette qualche piccola imperfezione sa mantenere i nervi saldi e trova il modo per recuperare. Qui è stata perfetta, poco più di Mikalea Shiffrin che perde un oro che forse sentiva già al collo. Ma l’americana non può certo rimproverarsi nulla.
Mentre noi attendevamo il miracolo da Marta Bassino, poi disatteso, è invece riuscita nell’intento Katharina Liensberger, autrice del miglior tempo di manche, forse l’atleta accreditata di minor favore nei pronostici. Ma è chiaro che l’austriaca, in attesa del suo slalom, si è presentata a Cortina con una forma splendida. Medaglia di bronzo meritata. Anche se l’americana Nina O’Brien gliel’ha regalata e servita su un piatto d’argento, avvitandosi su se stessa in vista del traguardo.
Lo avevamo annunciato: se Alice Robinson non commette il suo “solito” erroraccio, rischia di andare a medaglia. Non c’è riuscita ma questa gara, anche se la ricorderà per la medaglia di legno, la rilancia a tutti gli effetti.
Tra le protagoniste di questa seconda manche in cima alla lista, dunque, medaglie a parte, c’è sicuramente l’austriaca Ramona Siebenhofer.
Che avrà anche una tecnica non proprio consona dal punto di vista del manuale della buona gigantista, ma ragazzi che andare! Sempre appoggiata all’esterno mai perso un solo istante e una forza fisica invidiabile, soprattutto nell’ultima parte dove i quadricipiti iniziavano a fumare.
Marta Bassino non ha fatto al super manche che serviva per conquistare la medaglia. Probabilmente un tracciato poco vicino alle sue affinità tecniche. Ci sembra che abbia perso anche un poco la forma di inizio stagione e una tensione meno efficace. Impensabile non vederla nelle prime dieci (13°) nel gigante mondiale. Qualcosa dev’essere accaduto al di là delle imperfezioni.
Ci può stare. Di fatto, da ottobre a oggi questo è senz’altro il gigante che l’ha messa più in difficoltà. È successo a diverse atlete. Tra queste, Michelle Gisin, Tessa Worley, Petra Vlhova e Wendy Holdener. Come a dire, succede anche alle migliori!
Laura Pirovano ha tagliato il traguardo senza fiato e forze. Si è sdraiata sulla neve come una fondista al termine di una 30 Km. In effetti la manche è una delle più lunghe mai viste e il cambio di neve che ha distinto la gara, ha obbligato tutte a uno sforzo notevole. Ha concluso in 28esima posizione. Ricordiamo che nella prima manche Federica Brignone è uscita dopo 30 secondi circa di gara. E che Elena Curtoni non è riuscita a qualificarsi