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La parola a Fede, Marta e Sofia: la bella Italia di Tremblant

Le parole di Federica Brignone al termine del vittorioso gigante di Mont Tremblant: “Ero molto soddisfatta del risultato della prima manche, invece non mi sono sentita bene allo stesso modo nella seconda, anche se questa neve mi piaceva. Contrariamente a quanto accaduto settimana scorsa a Killington, qui è cambiato tutto. Il gigante è la mia prima specialità, poi sono arrivati i successi nelle altre specialità, ma le porte larghe rimangono una disciplina a cui sono molto legata. Ci tenevo tanto a ottenere un bel piazzamento, in Canada non avevo mai vinto”.

Marta Bassino: “Ho sciato abbastanza uguale nelle due manches, solo mi ero perduta qualche spinta nella prima manche, qui la pista è molto piatta e felice ma allo stesso tempo difficile da spingere perchè se perdi la traiettoria ideale, diventan difficile recuperare. Qui ho fatto un passo in avanti, sono contenta, ma anche a Killington nonostante l’uscita nella seconda manche, mi ero sentita bene”.

Sofia Goggia:Il risultato è ottimo perchè la scalata in questa disciplina deve essere graduale. Continua a vivere il gigante senza aspettative, ma tenendo gli standard tecnici il più possibile, credo di avere fatto una discreta prima manche, nella seconda ho fatto un buon buonissimo piano per la discesista che sono, nella parte finale ero talmente lenta che mi sono addormentata”.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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