Gare

La medaglia di Davide, dietro le quinte

La medaglia di Davide, dietro le quinte.
Manca un’ora alla partenza dello slalom della combinata, Momenti molto delicati per le atlete che devono trovare la condizione migliore per caricarsi, equilibrare lo stress e cercare la massima concentrazione. È soprattutto in questi momenti che entra in gioco Davide, motivo per cui Federica ne richiese la presenza ai tempi.

Davide: Allora Fede, la medaglia non ce l’abbiamo. Per cui, la tracciatura ok, l’abbiamo vista, ma tu devi andare dritta. Un siluro. Hai presente? Vai dritta, a cento all’ora, le curve non ci sono, una riga dritta, fino in fondo, come se non ci fosse un domani, veloce come non mai. Non c’è doppia, non c’è tripla, non c’è angolo, tu vai dritta, fino in fondo, rapida, nessuna trappola, nessuna gabbia. E vai dritta, fino in fondo, fino in fondo, fino in fondo!

Federica che parte per ottava, tre discese dopo Mikaela Shiffrin, rimane appena dietro la zona della partenza. Non vede, non sente, non vuole sapere nulla delle altre.

Scende l’americana e, come ben sappiamo, cade dopo poche porte. Federica non sa nulla perché non guarda e non può nemmeno accorgersi. Ci fosse stato il pubblico probabilmente qualcosa all’orecchio le sarebbe arrivata. Davide invece lo sapeva eccome, così torna da Fede per gli ultimi dettagli.

Davide: Allora Fede, mi raccomando, ricordi il disegno vero? Allora, alla terza c’è una doppia. Lì stai attentissima, è uscito il ghiaccio e gira da paura. Non schiacciarti sul piano perché la neve cambia. D’accordo fai velocità ma senza esagerare. Non sei Razzo, non hai mica i suoi piedi, per cui non farti prendere dalla foga. Portati in avanti su quel cambietto, ma prima frena un po’. Se arrivi troppo veloce addio.

Una frenatina ho detto, cosa vuoi che sia. Non ti dimenticare, ricordi vero che ha tracciato l’americano? Il disegno lo ha costruito attorno a Mika, per cui c’è molto angolo. Se molli troppo poi sai come va a finire, ti fai prendere dalle tue pieghe e salti per aria. Nello slalom la prudenza non è mai troppa. Ti devo ricordare come finì quella volta quando…

Fede: Davide, ho capito, vai, ci vediamo giù
Davide:  Ok, a dopo. Ma ricordati della tripla
Fede:  Sì tranquillo, ho capito
Davide: E la doppia che c’è subito all’inizio. È il passaggio più incasinato e la neve è pure segnata!
Fede: Eh, allora!

Adesso tutto torna. Quando Federica taglia il traguardo e si accorge della luce verde sul tabellone, prima di esplodere di felicità, ha un attimo di smarrimento. Com’è possibile aver battuto Mikaela?

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

Add Comment

Click here to post a comment