Nello slalom di Adelboden va in scena la danza di Daniel Yule che infiamma Adelboden. Un vero spettacolo vederlo in quella selva di pali sul muro finale andare giù dritto come un tritasassi! E i 30mila presenti nel parterre della Chuenisbärgli hanno preso fuoco. Bruciati da Yule fin dalla prima manche soprattutto quando hanno visto che Clement Noel, che stava scendendo come un dannato, è saltato per aria.
Sul secondo gradino del podio c’è Henrik Kristoffersen ma diciamo che oggi gli è andata davvero bene, perché in realtà il norvegese è sembrato un pochino giù di tono. Sia nei muscoli che nella testa. Non che non ci abbia provato, ma il livello quest’anno è più alto del solito e sono in tanti a sciare più o meno sullo stesso piano. Diciamo che ha saputo raccogliere più di quanto probabilmente ha meritato. Loic Meillard lo stava travolgendo ma poi nel muro finale, l’elvetico ha buttato via 8 decimi. Anche il connazionale Nef ha dato una mano al norvegese, inforcando in un passaggio nemmeno così difficile. Diciamo anche che il buio è calato sulla pista e viaggiando alle velocità dello slalom di oggi, è un attimo…
Tutto sommato è andata bene anche all’austriaco Marco Schwarz che fa tornare il sorriso in casa Austria con un insperato terzo posto. Questo ai danni di Ramon Zenhaeusern che in questa seconda manche ha realizzato soltanto il 17esimo tempo.
Daniel yule merita un doppio applauso. Quello della vittoria ma anche 1uello che di solito si tributa ai grandissimi. Perché quando ti trovi primo nella manche d’apertura ma non sei identificato come un leader assoluto, non è facile sopportare la pressione. E lui c’è riuscito a Campiglio e qui, due piste non propriamente facili.
Il tedesco Linus Strasser si conferma in grande crescita. Suo il miglior tempo nella seconda manche che ha concluso al sesto posto. Tra i migliori anche il francese Victor Muffat-Jeandet che come spesso capita, in gennaio si sveglia. Ieri terzo oggi quinto, quindi meglio del suo capitano Alexis Pinturault, ottavo, che non è riuscito a pungere.
C’è da dire che qualcosa sul muro finale è accaduto, perché gli ultimi dieci partiti hanno perso troppo tempo rispetto ai primi.
Stefano Gross ha disputato una seconda manche decorosa, non pazzesca ma sicuramente migliore della sua prima. Ma lascerà Adelboden scuro in volto. Di un 19esimo posto non se ne fa proprio nulla. Anche se ha guadagnato 11 posizioni. Simon Maurberger invece del suo 20esimo qualcosa conserva. Cosa? La continuità di rendimento che viaggia sempre su questi livelli, è vero, ma non si può pretendere che il giovane Azzurro posso diventare improvvisamente un divo dello slalom.