Henrik Kristoffersen ha vinto sulla Gran Risa l’appuntamento in Alta Badia davanti a Sarrazin e a Kranjec. Tra gli azzurri si salva solo De Aliprandini, sedicesimo
La visibilità è migliorata rispetto alla prima manche, ma il succo della gara no. La lunghezza ridotta, con la manche sotto il minuto, e la poca possibilità di variazione del tracciato, a causa dei cumuli di neve a bordo pista, hanno segnato fortemente la tappa. Sia chiaro, in Alta Badia hanno fatto un miracolo. In molte altre località la gara sarebbe stata annullata.
La cronaca del Gigante
Cyprien Sarrazin ha disputato una grande seconda manche portando il totale a 1.57,64. Sicuramente non sufficiente per ambire alla vittoria ma sufficiente per recuperare diverse posizioni. La prima discesa a confermarci la bontà della gara del francese, partito nella seconda manche per nono, è stata quella di Gino Caviezel, 18° ma primo tra gli atleti con meno di un secondo dal leader Haugen. Sintomatica la discesa di Ford che ha accusato quasi due secondi da Sarrazin.
Con il passaggio degli atleti la pista ha iniziato a cedere e i primi hanno dovuto pagare dei decimi alla Gran Risa, molto diversa dalla tavola di biliardo che siamo stati soliti vedere. Dopo oltre 20 minuti seduto nel posto dei leader, Sarrazin ha lasciato il posto a Kristoffersen (ma sarà comunque secondo), partito fortissimo ma con un secondo ceduto nella parte finale. Grande la prova per il norvegese che ha fermato il tempo a 1.57,33. Tanta la pressione per chi lo ha seguito, anche per i distacchi risicati. Non ci sono riusciti Kilde, Schwarz, Pinturault, Odermatt e Haugen. Terzo sarà infatti Kranjec.
Gli italiani sulla Gran Risa
Luca De Aliprandini: «proverò a liberare tutti i cavalli nella seconda manche» così aveva promesso l’azzurro dopo la prima manche che aveva concluso con il nono posto. Ha provato a lasciare andare è arrivata una sbavatura proprio nel momento peggiore. Lo scarpone che tocca nel punto più piatto della discesa e la velocità che se ne va facendogli perdere tantissimo tempo. «Sono errori che capitano di rado ma possono succedere» questo il commento dell’azzurro.
Riccardo Tonetti: Sbaglia l’interpretazione del tracciato senza sciare rotondo. Troppo stretto sulle porta e una linea che inesorabilmente diventa sempre più bassa costringendolo a percorrere metri in più, con i relativi decimi che passano
Manfred Moelgg: aveva voglia di spaccare tutto per e ha iniziato la seconda manche attaccando a tutta. Un errore lo ha relegato in fondo alla classifica e il suo urlo non è liberatorio ma di rabbia. «Ero molto emozionato perché questa potrebbe essere la mia ultima gara sulla Gran Risa». Per l’altoatesino si trattava della 26 apparizione sulla Gran Risa tra gigante e slalom.
Hannes Zingerle: Dopo una splendida prima manche, nella quale era riuscito a qualificarsi nonostante il pettorale 45, è uscito nel tentativo di dare tutto. Purtroppo non può essere soddisfatto. Nessun punto per lui.
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