17 escursionisti pronti a dare il via all IV edizione de «In viaggio sulle Orobie» sulle vette della Valfurva. Tra loro, Deborah Compagnoni, l’alpinista Marco Confortola, la guida alpina Giulio Beggio, gli scalatori Hervè Barmasse, Annalisa Fioretti e il grande Mario Curnis, decano degli arrampicatori orobici.
Il grande viaggio partirà domattina e durerà fino al 10 luglio parteciperanno alla quarta edizione di «In viaggio sulle Orobie» attraversando la Valfurva: Matteo, Tresero, Vioz, Gran Zebrù, Ortles, cime simbolo dell’alpinismo e non solo. Un itinerario impossibile da resistere per sportivi del calibro della super campionessa di sci Deborah Compagnoni, dell’alpinista Marco Confortola, della guida alpina Giulio Beggio, degli scalatori Hervè Barmasse, Annalisa Fioretti e del grande Mario Curnis, decano degli arrampicatori orobici e ormai presenza abituale dell’iniziativa.
Insieme, viaggeranno attorno al Confinale, dalla Val Cedec alla Val Zebrù, con i ghiacciai in ritirata eppure sempre spettacolari. Anfiteatri di roccia e cielo, tra impervi ghiaioni e creste affilate. Un viaggio per veri appassionati, sostando nei rifugi Forni, Branca, Pizzini e V alpini, vere e proprie icone delle terre alte. Dopotutto, «In viaggio sulle Orobie» è ode allo sport outdoor da vivere a piedi o, come per l’ultimo tratto dell’itinerario, dalle Baite di Campo a Santa Caterina, in bicicletta. Lì si arriverà pedalando portando così un omaggio a una terra in cui il Giro d’Italia non è mai mancato.
Deborah Compagnoni: «Sono cresciuta tra i monti, adoro le valli da attraversare, le vette da scalare, i crinali da scendere magari durante una bella competizione. Ma non solo lo sci: per me la montagna è tutta, tutto l’anno. Adoro l’escursionismo, il trekking alpino, sono anche istruttrice di nordic walking, uno sport che mi appassiona moltissimo. Ho vissuto in Valfurva per trent’anni, le mie radici sono lì, forse proprio adesso che sono lontana, quando torno mi accorgo di quanto l’ambiente in cui sono cresciuta rappresenti un patrimonio straordinario»
Hervé Barmasse: «Lo sport è fatica, passione, energia, determinazione. È l’uomo che si impegna per superare se stesso, per sfidarsi, per conoscersi. In montagna non si può mentire, non ci sono scuse o indecisioni: si mette in gioco la vita. Per questo la amo, per questo non vedo l’ora di vivere questa nuova esperienza. Dopo la Patagonia, il Pakistan, la Cina, eccomi pronto alla Valfurva» -Ricordiamo che tra le sue imprese più importanti, ci sono la nuova via aperta in solitaria sul Cervino, la prima ascensione della liscia lavagna granitica del Cerro Piergiorgio e la nuova via sul Cerro San Lorenzo in Patagonia.
Mario Curnis: «Quando praticavo alpinismo in maniera assidua difficilmente trovavo il tempo di soffermarmi su aspetti diversi dalla via o dalla parete. Questa escursione, invece, consentirà di apprezzare tutto quello che sta attorno alle montagne e che forse prima trascuravo un po’». Mario è il grande alpinista che nel 2002, a 65 anni, raggiunse l’Everest assieme a Simone Moro.
Annalisa Fioretti: «Sarà una bella opportunità per tutti. Credo che sia una bella occasione per far conoscere la montagna italiana. Ho bazzicato a lungo l’Himalaya, ma sono sempre più convinta che le cime più belle siano le nostre. Avrò anche la possibilità di parlare del mio progetto “Tor-vagando for Nepal”, a metà fra alpinismo e azione umanitaria, che ha l’obiettivo di raccogliere fondi per il post terremoto. Inoltre, come medico, mi sento di dire che la montagna vale sempre più come terapia, sia fisica che mentale. Raggiungere obiettivi con fatica, immersi nella natura, permette di migliorare la propria forza interiore». Queste le parole del medico e alpinista che ha sempre conciliato queste sue doppie anime, come quando, durante la spedizione a Lhotse del 2015, il Nepal venne colpito da un drammatico terremoto e il viaggio d’alta quota divenne un’operazione di soccorso. Fioretti, inoltre, ha fondato una Onlus – Il nodo infinito – con la quale porta avanti progetti di solidarietà nei distretti più remoti del Paese.
Pino Capellini: «Sarà un viaggio intenso, divertente, all’insegna dello sport e dell’amore per la montagna. Un viaggio in cui conviveranno molte anime – sportive, artistiche, storiche – le une sapranno coinvolgere le altre regalando un’esperienza ad alto tasso di emozioni» Pino, direttore della rivista Orobie, organizza il viaggio con il contributo di Fondazione Credito Bergamasco, Italcementi Group, Oriocenter e, in collaborazione con Garmin Italia, il Collegio delle Guide alpine lombarde, l’Unione bergamasca Cai, l’agenzia Spiagames e numerose realtà locali, tra cui il Comune e la Pro Loco di Valfurva, la Comunità montana dell’Alta Valtellina, i rifugi Forni, Pizzini, V Alpini, lo Sport Hotel di Santa Caterina Valfurva e il Cai Valfurva. Preziosa, in particolare, la collaborazione con il Parco dello Stelvio, che organizzerà escursioni aperte a tutti fino ai rifugi toccati dal Viaggio.
A partecipare al viaggio saranno anche: il professore di filosofia Dimitri D’Andrea, il direttore dei programmi di Radio Popolare Claudio Agostoni, il dirigente e viaggiatore bergamasco Stefano Viganò, l’alpinista e progettista elettronico Gian Pietro Verza, il fotografo e giornalista Umberto Isman, il musicista Martin Mayes, la documentarista Alessandra Locatelli, l’attore Stefano Panzeri, la giornalista e blogger Simonetta Radice. A “sfamare il gruppo” penserà lo chef orobico Michele Sana, che cucinerà i pasti basandosi sugli ingredienti poveri ma sostanziosi delle razioni del soldato, reinterpretate anche dagli studenti di Taste, il ristorante didattico dell’Istituto Alberghiero di iSchool.
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