Il Canalone Miramonti è un biliardo, le emozioni inizieranno alle 17:45. Sarà una notte per gente abituata a sognare – e a vincere, quella che oggi, martedì 22 dicembre, consacra la 67a edizione della 3Tre.
Una serata da consegnare alla storia, comunque vada. Privato dell’abbraccio del suo pubblico, lo slalom notturno di Madonna di Campiglio è pronto ad offrire uno spettacolo televisivo in Mondovisione.
In Italia è in programma una doppia diretta, su RaiSport ed Eurosport, a partire dalle 17.45 con la prima manche e dalle 20.45 con la seconda discesa.
Con 100 Paesi collegati da Europa, Asia e Stati Uniti, si preannuncia, nonostante le porte chiuse, una serata da ricordare per le Dolomiti di Brenta e il Trentino.
Seppur da casa, per tutti gli appassionati del Circo Bianco ci sarà l’opportunità di seguire con trepidazione le gesta dei grandi campioni della Coppa del Mondo FIS, motivati a darsi battaglia in uno degli appuntamenti più attesi della stagione invernale.
Lo slalom del Canalone Miramonti è infatti una delle competizioni storiche della Coppa del Mondo di Sci Alpino. Entrata da quest’anno a far parte del ‘Club 5’, il club di prodotto che coinvolge gli eventi più prestigiosi di Coppa del Mondo, la 3Tre si ripropone in uno scenario tecnico ideale.
Madonna di Campiglio è interamente imbiancata e il Canalone Miramonti si presenta col volto migliore al cospetto dei campioni dello slalom. La neve quest’anno è stata generosa con la Val Rendena ed il colpo d’occhio panoramico è quello delle grandi occasioni.
Difficile pronunciarsi su chi vesta i panni del favorito, per via dell’incertezza sugli effettivi valori in campo fra i pali snodati. Dopotutto, quello di Madonna di Campiglio è appena il secondo slalom della stagione, preceduto soltanto dall’appuntamento odierno in Alta Badia, peraltro caratterizzato da un pendio decisamente meno severo rispetto al Canalone Miramonti.
Di certo, Daniel Yule, vincitore delle ultime due edizioni, ha un’occasione più unica che rara: entrare nella storia della 3Tre come l’unico atleta ad aggiudicarsi lo slalom per tre volte consecutive. Un’impresa sfuggita anche a leggende del calibro di Stenmark e Tomba, e in tempi recenti a un campione affermato come Henrik Kristoffersen. E questa sera partirà col pettorale numero 1
Proprio il norvegese, reduce dall’opaca prova nel gigante dell’Alta Badia, proverà a riscattarsi in una delle sue piste preferite. Kristoffersen si è aggiudicato lo slalom di Campiglio nel 2015 e nel 2016, e proverà a raggiungere Alberto Tomba al secondo posto nella classifica dei pluri vincitori con tre affermazioni, alle spalle dell’imprendibile Stenmark (5 successi).
Ma a Campiglio ci sono grandi aspettative anche sulla squadra azzurra. Che a 15 anni dallo splendido successo di Giorgio Rocca (2005), proverà a regalarsi una notte da sogno.
Autore di una prima manche da urlo nello slalom dell’Alta Badia, che gli è valsa il primo posto provvisorio, Alex Vinatzer ha tutte le carte in regola per iscriversi al club dei grandi.
Assieme al talentuoso gardenese, sperano in una grande notte anche gli esperti Stefano Gross e Manfred Moelgg.
Ha dovuto invece rinunciare Giuliano Razzoli, risultato positivo al COVID-19 nei giorni scorsi, così come Tommaso Sala.
Fra chi guarda con ambizioni al podio della 3Tre c’è anche la squadra francese. Capeggiata dallo stesso Clement Noel, terzo nell’ultima edizione e in cerca di rivalsa dopo il brutto errore nella prima manche dello slalom in Alta Badia.
Non saranno da meno le altre punte della nazionale svizzera al fianco di Yule e il gigante Ramon Zenhaeusern, forte del pettorale rosso.
Intenta nel difficile compito di riempire il vuoto lasciato da Marcel Hirscher, l’Austria proverà invece a lasciare il segno. Marco Schwarz e Manuel Feller con l’exploit di Badia ne hanno posto le basi.
Attenzione anche ai norvegesi, che oltre a Kristoffersen schierano Sebastian Foss Solevaag e il più giovane Timon Haugan.
Sarà spettacolo a Madonna di Campiglio, anche senza la tradizionale carrellata di eventi collaterali. E neppure la consueta movida destinata a prolungarsi fino a notte fonda.
Dopotutto, in questo anomalo e paradossale periodo storico, ci sono altre sfide da vincere, più grandi di una gara di sci. Anche se non assegnano la Maglia Fulmine.