GS Val d’Isère: Odermatt la mette già in tasca. Resiste solo Feller.
Nella prima manche dello slalom gigante della val d’Isère, l’elvetico Marco Odermatt impartisce la solita lezione di classe e si pone in testa alla gara con vantaggi quasi incolmabili. L’unico a resistere è Manuel Feller, partito subito dopo di lui, ma paga 45/100. Il tedesco Alexander Schmidt, molto bravo fino a metà percorso, paga +1″19.
La Face de Bellevarde, sottomessa dalla scarsa visibilità, si è rivelata ancora una volta molto difficile col suo terreno durissimo nonostante la fitta nevicata di ieri (c.a 40 cm). La miglior linea però non ha tardato a segnarsi e fare il tempo è stato impossibile per tutti gli atleti. Per questo è stata ottima la manche di Atle Lie McGrath che col 16 è riuscito a fermare il cronometro a solo +1″32 da Odermatt piazzandosi al quarto posto.
I norvegesi Henrik Kristoffersen (ancora i Van Deer oscurati) e Lucas Braathen inseguono a un secondo e mezzo, ma sono divisi da Loic Meillard, quinto a pari merito con Henrik.
Buona la prova di Giovanni Borsotti che ha scelto di sciare con un pizzico di malizia in più: curva rotonda e in totale sicurezza, il che gli ha consentito di chiudere col 20esimo miglior tempo, a +2″81. Difficile fare meglio col 26! Ed è per questo che la prima di Filippo Della Vite, partito col 49, è stata eccezionale: 19esimo tempo, frutto di una grande capacità di adattamento a una pista che si era decisamente deteriorata. Si qualifica con l’ultima posizione possibile, la trentesima, Simon Maurberger (+3″30) e al di là del ritardo potrà sfruttare un’ottima chance nella seconda partendo per primo. Non prendono invece il taglio Tobias Kastlunger e Hannes Zingerle
Luca De Aliprandini, aveva il 14, ma come a Sölden, risultato non non pervenuto!. Linee troppo dirette sul palo con successiva piega estrema per tenere la linea, fin quando arriva un’inclinazione eccessiva che lo fa scivolare a valle. Se non troverà la solidità e il tempismo giusto la sua sciata non potrà che essere sempre a rischio. Peccato perché l’atteggiamento è quello giusto.
C’è da dire che nessun atleta è riuscito a disegnare una manche pulita. Tutti si sono trovati a dover correggere il tiro. È davanti chi è stato più lesto e reattivo a ritrovare la traiettoria più conveniente.
I distacchi sono comunque pesanti: il decimo, Marco Schwarz, paga poco meno di due secondi. Ma per trovare il +3″00 non si deve andare troppo lontani: Feurstein e Read 17esimi!. La zona centrale, da inizio a metà muro, è quella che ha creato maggiore differenze. In quel punto Odermatt non ha fatto… una piega, superando gli angoli con una facilitò d’azione impressionante!
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