Marco Odermatt torna… gigante e si pone al comando della prima manche del gigante di Val d’Isère, il terzo di stagione. Non un Odermatt mostruoso, ma più sicuro di quanto dimostrato a Sölden e a Beaver Creek dove è uscito. Sono soltanto 15 i centesimi di vantaggio su Henrik Kristoffersen che ha dimostrato di essere in crescita su un tipo di neve che adora.
Una sciata efficace, macchiata da un inizio di “sdraiata” subito recuperato. Su una neve molto dura ma non in tutto il percorso della Face de Bellavarde, Loic Meillard ha azzeccato il set-up giusto e con una buona scelta di ritmo in un tracciato abbastanza stretto ha firmato una manche di livello che lo pone al terzo posto provvisorio, a 32/100.
Lo insidia l’austriaco Stefan Brennsteiner (pettorale 17) che quando non commette errori è così veloce che si pone spesso nella parte alta della classifica. Conserva un centesimo su Atle Lie McGrath compagno di squadra di Steen Olsen oggi assente per un risentimento al ginocchio.
È cambiata un po’ la musica per l’eroe di Beaver Creek, l’elvetico Thomas Tumler che ha preso qualche stonata, ma tutto sommato se l’è cavata tanto da meritare il sesto posto dal quale vede la leadership lontana 74 centesimi.
È invece scomparso dai radar il pettorale rosso di specialità Lucas Pinheiro Braathen (+2″35)
tutt’altro sciatore rispetto a quello visto nelle prime due gare. Non è riuscito ad adattarsi al terreno commettendo diverse imperfezioni e intraversate. Un po’ come il nostro Luca De Aliprandini che paga un gap di +1″61, per la 15esima posizione.
Non ha sciato male il nostro numero uno ma la sensazione è che non abbia trovato il set up migliore. Da considerare che lui utilizza sci un po’ più lunghi per trovare un migliore appoggio, ma quando le maglie sono ravvicinate fa indubbiamente più fatica degli altri. Per quello che ha fatto vedere possiamo sperare in un bel recupero come quello messo in atto a Beaver Creek, quanto meno per centrare una top ten.
Alex Vinatzer è uscito ma non ha raggiunto la località francese con uno stato di forma ottimale. Il problema muscolare nella zona della tibia l’ha risolta con una terapia specifica ma tra il Jet leg e lo stop agli allenamenti di 5 giorni hanno contribuito a una prestazione negativa. Ha agganciato la porta con una mano ed è volato fuori. Giovanni Borsotti stava benone ma ha scelto di intraversare con una certa insistenza, portando il suo ritardo a +2″78. Tuttavia si qualifica col 26 esimo tempo.
Altra gara da dimenticare per Filippo Della Vite. L’atteggiamento è quello giusto, totalmente votato all’attacco, ma sono troppi ancora gli errori che ancora commette. Non sbavature, ma frenate brusche che hanno fatto crescere il ritardo fino a quasi 4 secondi. Se la sta vivendo male il nostro classe 2001 perché abbiamo la sensazione che non sia sereno di testa, con l’incubo di uscire che compare spesso agli atleti quando sbagliano cin una certa continuità. Abbiamo fede, ne uscirà!
Dovrebbe invece farcela a qualificarsi Hannes Zingerle che la giuria non è riuscito a fermare quando prima di lui Clement Noel si è schiantato nelle reti (una gran botta) travolgendo una porta. Gli addetti sono riusciti a tirarla su in tutta fretta e l’Azzurro ha superato il traguardo regolarmente con +2″63, per il 24esimo posto provvisorio.
Eccessivo il tempo per Simon Talacci (+4″14), ma non così distante dai top 30 fino a quando è uscito il sole consentendo agli ultimi di affrontare il percorso con un indubbio vantaggio.
Nessuno dalle retrovie è riuscito a fare il colpaccio. Solo l’atleta di casa Leo Anguenot è riuscito a piazzarsi, cole 22, al 12esimo posto.
La seconda manche alle ore 13:00 con diretta Rai Sport ed Eurosport.
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