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GS V. Isere: Tina, gioventù infuocata!

Tina Weirather fa sul serio. Ha capito che la sfera di cristallo è alla sua portata. Così, su un gigante che forse non troverà mai più così adatto alle sue caratteristiche, non ha buttato via la possibilità di vincere e forte del grande vantaggio accumulato nella prima manche, ha infilato le avversarie. Brava Lara Gut a dare il massimo senza farsi innervosire e a passare davanti agli sci di Pietilae-Holmner, seconda a metà gara. Purtroppo la svedese è stata fin troppo brava per consentire a Federica Brignone di assaporare il gusto sopraffino di un podio, lontano 16 centesimi,  che forse avrebbe meritato. Fede ha sciato con la tecnica, ma anche la forza mentale di chi vuole asolutamente provare a vincere. Una seconda manche non senza macchie, ma l’atleta milanese adottata da Courmayeur, non ha badato per nulla allo stile quanto a far scorrere gli sci il più possibile. Nella prima parte ha creato il gap su tutte, poi si è difesa nella parte centrale, zona chiave della gara, e non ha perso nella parte forse a lei meno congeniale, la fine, dove bisognava lasciar stare gli spigoli e mettere piatte le solette. E c’è riuscita alla grande. Ma si tratta di un quarto posto da celebrare perché ora di dubbi non ce ne sono più: Federica è tornata! Cosa che non è ancora capitato a Denise Karbon (diciannovesima). Quasi indecifrabile la sua seconda manche. Arrivata al primo intermedio con 67/100 di vantaggio sull’allora leader Kling, poi paga 1 e 16, quindi perde quasi 2 secondi in meno di un minuto, su un tracciato pur senza troppe difficoltà. Sarà questo il fatto? Ci vuole il difficile per sciare bene come lei teoricamente sa fare? Ai tecnici una risposta, anche se ci sembra che tra i coach ci sia incertezza e sgomento. Peccato per Nadia Fanchini (14esima)che avrebbe potuto collezionare una posizione migliore perché fino al minuto di gara aveva sciato divinamente bene. Poi, su un passaggio tutto sommato poco pericoloso, ha lasciato quasi un secondo: andata lunga su una linea da arrotondare per non perdere velocità in vista del piano, l’ha obbligata  a un recupero disperato. ma ormai era troppo tardi! Ha tagliato il traguardo ma che peccato! Chissà che il quarto posto di Brignone possa servire a portare forza e allegria a una squadra che pare un po’ demoralizzata.

Unofficial Results

Rank
Bib
Name
Run 1
Run 2
Tot. Time
1 18

WEIRATHER Tina

1:08.23 1:15.87 2:24.10
2 1

GUT Lara

1:09.08 1:15.75 2:24.83
3 15

PIETILAE-HOLMNER Maria

1:08.89 1:16.16 2:25.05
4 12

BRIGNONE Federica

1:09.40 1:15.81 2:25.21
5 6

HOEFL-RIESCH Maria

1:09.65 1:15.61 2:25.26
6 2

LINDELL-VIKARBY Jessica

1:09.21 1:16.06 2:25.27
7 7

FENNINGER Anna

1:09.35 1:15.93 2:25.28
8 3

SHIFFRIN Mikaela

1:09.79 1:15.78 2:25.57
9 13

GISIN Dominique

1:09.46 1:16.28 2:25.74
10 40

KLING Kajsa

1:10.83 1:14.96 2:25.79
11 4

MAZE Tina

1:10.44 1:15.42 2:25.86
12 16

GAGNON Marie-Michele

1:09.40 1:16.56 2:25.96
13 5

ZETTEL Kathrin

1:09.30 1:16.75 2:26.05
14 10

FANCHINI Nadia

1:09.44 1:16.68 2:26.12
15 43

LOESETH Mona

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About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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