GS Sölden: il norvegese, Lucas Braathen, anno 2000, conquista la vittoria nell’opening dimostrando di essere il bambino prodigio che tutti ritenevano fosse già l’anno scorso. Nella seconda manche ha fatto vedere che fenomeno è. Ormai non ci sono più dubbi. Il futuro gli appartiene. E per un bel po’ di anni. Ha commesso un errore pazzesco e si era già pronti a dire che aveva buttato via una grossa chance. Invece ha tagliato il traguardo col miglior tempo, lasciando tutti allibiti.
Marco Odermatt dieci e lode! Il giovane talento elvetico ha portato a termine una gara che ricorderà per tanto tempo. Non ha sbagliato niente e con una seconda da manuale ha riempito di pressione fino all’osso sei atleti che dovevano ancora scendere. Tra questi sicuramente Alexis Pinturault che ha commesso troppi errori perdendo il podio. E poi, dopo essere stato superato da Braathen, si è visto sfilare alle spalle anche Kristoffersen (5° assieme a Meillard), Jan Kranjec (addirittura 7°) e Caviezel, felice di essere arrivato terzo, primo podio della carriera.
Luca De Aliprandini, decimo, ha sciato bene. Non benissimo per salire sul podio, ma ora scia con maggiore sicurezza. Nella prima parte, specialmente nel passaggio invito al muro, è stato a dir poco geniale. Impossibile fare meglio di così e ben in pochi hanno saputo imitarlo. Poi però sul difficile ha tirato un po’ troppo il freno. Non per colpa di un atteggiamento prudente, ma per colpa di un eccesso di schiacciamento di busto e di peso eccessivamente appoggiato sulle code. Finire tra i primi dieci alla pirma, è comunque un buon segnale. Anche in considerazione che il livello è davvero altissimo e ci sono molti atleti in grado di presentarsi nei piani alti della specialità.
Prova di forza per Giovanni Borsotti, 13esimo, che, a quel che ci ha fatto vedere, quest’anno scia con meno rischi del solito. Uno lo ha corso sempre e si è salvato grazie a una reattività da gatto. Un gesto quasi da ginnasta! Ovviamente sul muro. Però non si è fatto intimidire ed ha preso la sua corsa con grande dinamismo. Entrare nei top 15 alla prima gara non è per niente male. Merito di uno dei migliori tempi di manche
Manni Moelgg, 21° ha macchiato una super prestazione a metà del ripido. Ha perso la linea, come è capitato a molti, e ciao. Nelle curve verso sinistra ha lasciato diversi centesimi. Ma poi ha recuperato nel tratto finale. Bravissimo comunque ad aver acciuffato la qualifica e ad andare a punti
Roberto Nani, 23° ha lottato col muro ma anche col mal di schiena. L’obiettivo è stato comunque centrato. Ovvero quello di andare a punti. Per il pettorale ma soprattutto per il morale.
Per concludere, premio alla simpatia all’elvetico Justin Murisier. Si è accomodato sulla poltrona del leader indossando questa mascherina!