Il sole ha accompagnato la seconda manche del primo gigante di stagione sulla pista Rettenbach che, barrata, ha tenuto perfettamente. Lo svizzero Alois Prenn ha tracciato la manche e Wendy Holdener ha sfruttato l’opportunità entrando per la prima volta in carriera tra le prime 10.
Ha sciato splendidamente Viktoria Rebensburg perdendo nella parte alta del tracciato ma sfruttando alla perfezione le doti di scivolatrice nella parte finale, più in piano. È riuscita a tenere con i denti i centesimi di vantaggio sulla stratosferica Vorley che ha recuperato quattro posizioni conquistando il primo podio a Soelden in carriera. La francese, detentrice della Coppa di Cristallo, ha sciato come sa facendo vedere i miglioramenti tecnici della preparazione estiva. Un grave errore della Shiffrin ne ha condizionato la gara estromettendola dalla lotta per il successo. Quinto posto per la statunitense dietro a una grandissima Stephanie Brunner, prima delle austriache.
Prima gara e primo podio azzurro in stagione. Lo ha conquistato Manuela Moelgg che non ha fatto tanti calcoli, ha attaccato commettendo qualche errore nella parte alta ma è rimasta attaccata alla terza posizione nel finale. “Manuela ha fatto un’ottima gara attaccando – ha detto Giuliano Razzoli presente alla fiera Skipass in corso di svolgimento a Modena – Contro le altre due che hanno portato a termine una manche perfetta era molto difficile vincere, quindi non è stata una gara persa bensì un podio conquistato”. La sala che ospita l’aggiornamento allenatori, con oltre 400 atleti nel parterre, si è trasformata in una tribuna simile a uno stadio con tifo per le azzurre e applausi per le vincitrici in un clima di grande sportività.
Tanti applausi per Laura Pirovano che, entrata nelle trenta, ha sciato senza nulla da perdere. Molto bene sul muro ha risalito ulteriormente la classifica chiudendo al 19° posto, il migliore sinora in carriera in CdM. Anche Irene Curtoni ha rimontato la graduatoria passando dal 19° al 14° posto nella classifica finale.
PRIMA MANCHE
Emozioni contrastanti per la prima della stagione sulle nevi di Solden. Dopo mesi trascorsi ad allenarsi in giro per il mondo 67 atlete hanno preso il via tra le 50 curve tracciate da Luca Giovanni sulle nevi austriache di Soelden. La più fredda, un vero computer, è stata Manuela Moelgg. Bene nella parte alta della pista Rettenbach l’altoatesina ha poi gestito il vantaggio nel piatto, non proprio il suo forte, passando davanti a tutte. E quando si dice tutte si parla di Rebensburg e Shiffrin, mica pizza e fichi!
Viktoria Rebensburg è partita con il pettorale 1 fissando il tempo a 55,90 su una neve barrata lucidissima e molto dura preparata più per le prove maschili che per le gare femminili. Porte molto vicine, specie in fondo, che hanno fatto emergere le qualità, non certo celate, dell’americana Mikaela Shiffrin. Partita con il freno a mano un po’ tirato la Shiffrin ha gestito un po’ troppo nella parte alte. Poi ha deciso di lasciare andare nella parte conclusiva del percorso e recuperando tantissimo sulla Rebensburg, in quel momento al comando, ma poi anche sulla Moelgg che nell’ultimo intermedio le deve oltre quattro decimi.
Vorley non è mai salita sul podio a Soelden, quasi il colmo per la detentrice della Coppa di Cristallo. La francese ha confermato il poco feeling con la pista austriaca chiudendo a 64 centesimi, alle spalle di Hector e Weirather. Lara Gut invece, rientrata dopo l’infortunio, è uscita lasciando perplessità sul suo rientro, forse prematuro.
Le italiane: Marta Bassino stava sciando perfettamente, quasi un secondo alla Shiffrin al secondo intermedio prima dell’errore con lo scarpone che ha toccato la neve lasciandole perdere la linea portandola fuori. La piemontese prima dell’uscita ha dimostrato un grandissimo tempismo e linee perfette, la migliore di tutte. Sofia Goggia ha fatto una gara tutta all’attacco pagando caro l’arretramento alla fine del muro. Sul ripido ha messo in mostra uno stille alla “Blardone” sfidando. Ha rischiato tirando una linea pazzesca, però porta saltata e gara finita anche per lei. Irene Curtoni partita con il pettorale 19 è stata tra le migliori del secondo gruppo. Ogni tanto scomposta in qualche passaggio ha perso molto nel finale dopo essere rimasta sotto il secondo all’intermedio numero due.
L’atteggiamento messo in pista dalle azzurre è quello giusto, hanno mollato gli sci attaccando per provare a stare davanti. Gli errori capitano ma con questa mentalità arriveranno i risultati. Seconda manche alla 13
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