Emozioni contrastanti per la prima della stagione sulle nevi di Solden. Dopo mesi trascorsi ad allenarsi in giro per il mondo 67 atlete hanno preso il via tra le 50 curve tracciate da Luca Giovanni sulle nevi austriache di Soelden. La più fredda, un vero computer, è stata Manuela Moelgg. Bene nella parte alta della pista Rettenbach l’altoatesina ha poi gestito il vantaggio nel piatto, non proprio il suo forte, passando davanti a tutte. E quando si dice tutte si parla di Rebensburg e Shiffrin, mica pizza e fichi!
Viktoria Rebensburg è partita con il pettorale 1 fissando il tempo a 55,90 su una neve barrata lucidissima e molto dura preparata più per le prove maschili che per le gare femminili. Porte molto vicine, specie in fondo, che hanno fatto emergere le qualità, non certo celate, dell’americana Mikaela Shiffrin. Partita con il freno a mano un po’ tirato la Shiffrin ha gestito un po’ troppo nella parte alte. Poi ha deciso di lasciare andare nella parte conclusiva del percorso e recuperando tantissimo sulla Rebensburg, in quel momento al comando, ma poi anche sulla Moelgg che nell’ultimo intermedio le deve oltre quattro decimi.
Vorley non è mai salita sul podio a Soelden, quasi il colmo per la detentrice della Coppa di Cristallo. La francese ha confermato il poco feeling con la pista austriaca chiudendo a 64 centesimi, alle spalle di Hector e Weirather. Lara Gut invece, rientrata dopo l’infortunio, è uscita lasciando perplessità sul suo rientro, forse prematuro.
Le italiane: Marta Bassino stava sciando perfettamente, quasi un secondo alla Shiffrin al secondo intermedio prima dell’errore con lo scarpone che ha toccato la neve lasciandole perdere la linea portandola fuori. La piemontese prima dell’uscita ha dimostrato un grandissimo tempismo e linee perfette, la migliore di tutte. Sofia Goggia ha fatto una gara tutta all’attacco pagando caro l’arretramento alla fine del muro. Sul ripido ha messo in mostra uno stille alla “Blardone” sfidando. Ha rischiato tirando una linea pazzesca, però porta saltata e gara finita anche per lei. Irene Curtoni partita con il pettorale 19 è stata tra le migliori del secondo gruppo. Ogni tanto scomposta in qualche passaggio ha perso molto nel finale dopo essere rimasta sotto il secondo all’intermedio numero due.
L’atteggiamento messo in pista dalle azzurre è quello giusto, hanno mollato gli sci attaccando per provare a stare davanti. Gli errori capitano ma con questa mentalità arriveranno i risultati. Seconda manche alla 13
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