GS Schladming: opera d’arte di Meillard che solo Caviezel riesce a imitare
Loic Meillard comanda la prima manche del gigante di Schladming. L’elvetico è come se avesse fatto una gara a parte perché con la sua discesa è sembrato un tracciato abbastanza semplice. Probabilmente nemmeno Gino Caviezel sa come abbia fatto a rimanergli vicino a soli 64/100. Merito del secondo settore e di un’azione continua, mai interrotta per correggere le linee come capitato a tutti gli altri. Henrik Kristoffersen ha messo in campo ogni sua risorsa tecnica a disposizione per contenere il disavanzo da Loic che è di +1″06, anche se quando p sceso col 4 pensava di sedersi fisso sulla poltroncina del leader.
I distacchi diventano quasi incolmabili già dalla quarta posizione di Manuel Feller +1″52, 13 centesimi più veloce di Zan Kranjec che in queste situazioni, dove c’è da accarezzare il ghiaccio, difficilmente è battibile. Sorprende l’ottavo posto di Kilde che in un disegno così impegnativo è sembrato gigantista puro da una vita.
Luca De Aliprandini, che ha cambiato skiman (lo stesso di Muffat Jeandet) ci ha capito poco. Si è sorpreso al traguardo quando ha visto che il suo tempo era 4 secondi più alto del leader. Qualifica mancata. Tanta fatica anche per Filippo Della Vite che ha chiuso a +3″54. Ha perduto un paio di volte la linea finendo spesso sotto al palo con l’obbligo di risalire per rimanere dentro. Non è riuscito a essere rotondo in un gigante obiettivamente molto selettivo che ha richiesto la massima centralità e una curva da risolvere rapidamente tra cambi di pendenze, di ritmo, dossi e situazioni che tendevano a buttarti vicino alle reti. È l’unico gigante oltre a Sölden dove non è riuscito a passare il taglio.
Molto meglio Giovanni Borsotti che nella prima metà è riuscito a perdere solo mezzo secondo. Poi, col cambio di neve (più salata e scivolosa), ha iniziato a perdere l’esterno fino ad accumulare un ritardo di 2″86. Probabilmente la migliore manche dell’anno per come ha sciato, con un’azione più composta del solito. Il piemontese non è l’unico Azzurro a qualificarsi perché Hannes Zingerle ha fatto una manche tutta cuore piazzandosi 26esimo a +3″25. Discesa che ha però buttato fuori dai 30 Alex Hofer che sbaglia proprio nelle ultime tre porte angolate e finisce nell’inferno della 31esima posizione! per 8 centesimi. E di +3″71 il ritardo di Simon Maurberger e anche per lui qualifica saltata. Così come Tobias Kastlunger: +4″55.
Ci ha provato anche Alex Vinatzer ma non sono questi i giganti dove può portare a casa qualcosa di buono: +4″82
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