Al termine della prima manche, Mikaela Shiffrin si trova al comando del gigante di Lienz. Come capitato in altre gare, l’americana ha fatto un’altra gara perché, come in quelle occasioni, più è difficile, più sa fare la differenza. Non è una questione di tracciato ma di terreno, un budello di “sapone” insaporito col sale, in mezzo ai prati verdi. Nessun’altra è riuscita a mettere in atto la solita azione, chi votata alla potenza, chi alla precisione. Sembrava che le lamine degli sci non tenessero. Ma non ci p sembrato un problema di materiale o di preparazione, quanto di sensibilità: riuscire a disegnare la linea corretta sciando sulle uova!
Sara Hector è seconda a 63/100 e tutto sommato se l’è cavata non male riuscendo a tenere la linea. Ragnhild Mowinckel, che gara dopo gara sta ritrovando la forma migliore, è terza con un gap di +1″03.
Ci hanno capito poco Lara Gut-Behrami, Federica Brignone, Valerie Grenier e Petra Vlhova, quasi irriconoscibili. La ticinese, senza errori apparenti, si ritrova a recuperare + 1″49, alle sue spalle Federica Brignone 14 centesimi in più, ma sul muro centrale ha preso in ritardo una porta perdendo la linea che si è allargata irrimediabilmente.
Il suo ritardo lo deve, almeno per un secondo, in quel passaggio. Quinta, con lo stesso tempo, c’è Alice Robinson che non ha sbagliato come l’Azzurra.
Se l’è cavata non male Sofia Goggia che ha sporcato solo un paio di angoli, uno all’ingresso del muro, presi in maniera troppo diretta, ma con +1″79 ottiene un ottimo decimo posto. L’unica a inserirsi tra le migliori è stata la francese Clara Direz, ottava a +1″70.
Ci sono piaciute le altre Azzurre piò sul piano del temperamento e della grinta: Elisa Platino è 21esima a +2″63 mentre Roberta Melesi e Asja Zenere, entrambe con 1 centesimo in più sono 23esime, a loro volta 1 centesimo piò veloci di Lara Colturi.
In aggiornamento
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