Nella prima manche del Gs finale di Lenzerheide, Mikaela Shiffrin si accomoda sulla poltrona leader inseguita da Marta Bassino e Meta Hrovat a un solo decimo. Sembrerebbe una storia tra loro tre, perché la classifica parla chiaro: la neozelandese Alice Robinson è quarta a 77/100, Michelle Gisin quinta a 81/100, Katharina Liensberger sesta a +1″10, poi Federica Brignone a +1″39.
Questo in una prima manche disegnata da Rulfi in modo strano. Porte in salita, bruttissimo. Pare che la Fis abbia caldamente consigliato il tecnico Azzurro di rimanere su una linea obbligata. Quella della seconda manche maschile di ieri. Dunque faticosissimo per le atlete e anche poco divertente.
Possiamo anche continuare, ma sembra proprio improbabile che la francese Tessa Worley sia ancora in grado di ribaltare la situazione dal momento che paga 1″62. Petra Vlhova non la consideriamo nemmeno visto che ha giustamente ormai la testa da un’altra parte. Per la cronaca: nona a +1″83 con Lara Gut-Behrami nella lista delle uscite. Si è fermata alla seconda porta. Azione polemica? Il dubbio c’è. Il motivo, se ne avrà voglia, lo spiegherà lei stessa. Intanto una pezza sta cercando di metterla la federazione elvetica. Fondamentalmente si sostiene che l’atleta è stanca. Da qui poi ognuno è libero di costruire la propria tesi. La nostra, estremamente umile, è che quello che abbiamo visto, a torto o a ragione, è stato brutto.
Tra le 19 partenti anche Elena Curtoni che ha chiuso col 12esimo tempo a +2″11.
Bassino al traguardo: “Una manche molto tosta, bisognava trovare il giusto compromesso, si rischiava di prendere tanti rimbalzi. Oggi cerco di divertirmi speriamo di chiudere al meglio”.
Ricordiamo che tutti i giochi sono ormai fatti. Comunque vada a finire, al termine della seconda manche Petra Vlhova danzerà nel parterre con in mano la sfera di cristallo. E Marta Bassino farà lo stesso con la coppa un poco più piccola. Non vediamo l’ora! GS Lenzerheide Shiffrin inseguita