Sara Hector scende su uno sci solo e si porta a casa il gigante di Kranjska Gora forte anche dell’incredibile vantaggio accumulato dopo la prima manche. Ma nonostante questo non si è accontenta e col terzo tempo di manche vince su Lara Colturi con un gap di +1″42. Strepitosa sotto tutti i punti di vista anche la 18enne piemontese che dimostra lo spessore di una gigantista consumata. Perfetta tecnicamente, geniale tatticamente! Il terzo posto è di Alice Robinson ormai quasi posto fisso sul podio.
Strepitosa, come sempre nelle seconda manche, l’austriaca Julia Scheib fa un bel balzo di 9 posizioni sottolineando ancora una volta la sua grande tecnicità. Quando diventerà più costante sarà ancora più protagonista del podio che oggi guarda dal 4° posto.
Sofia Goggia ha spinto al massimo del possibile, rischiando in un paio di occasioni di finire fuori ma il suo stato fisico e mentale attuale è al top. Con un paio di pieghe estreme e qualche contraccolpo, porta a casa il secondo tempo di manche e una top five che suona come un podio o meglio, come una vittoria! Dodicesima dopo la prima manche supera Ljutic, Hurt, Dvornik, Lie, O Brian, Gut-Behrami e Stjernesund e finisce quinta. Applausi a scena aperta!
La manche la firma la svedese, figlia d’arte, Lisa Nyberg che col pettorale 55 compie una vera e propria impresa, finendo 15esima. Bella scoperta anche per la Norvegia che si coccola la sua Madeleine Silvester-Davik, 19 anni che alla sua seconda gara di Coppa del Mondo, col 61, finisce ventesima
Lara Della Mea porta a casa il suo migliore gigante in carriera ma più che altro va a sostenere il 26esimo di Killington per dichiarare ufficialmente la sua bella crescita tra le porte larghe. la 25enne dell’Esercito, 19esima dopo la prima manche mantiene la posizione anche dopo la seconda.
La scalata di Ilaria Ghisalberti sembra aver preso la strada giusta. Dopo la qualifica mancata a Semmering per 7 centesimi in questo giro si p guadagnata la seconda manche col trentesimo tempo. Nella seconda run ha fatto il massimo che poteva e pur senza una prova perfetta, si è affidata al “piedino” magico per correggere la porta sul dosso e portarsi dietro una buona velocità. Con un finale più pulito avrebbe guadagnato più delle sette posizioni finali collocandosi in 23esima piazza, quasi cole a Killington quando concluse 21esima.
Può essere soddisfatta Asja Zenere, che con due manche solide si affaccia alla top 20 anche se si ha sempre la sensazione, riscontrata anche nelle precedenti gare della stagione, che non riesca a esprimere tutto il potenziale tecnico che la contraddistingue. Anche lei mantiene la posizione della run d’apertura: 22esima
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