Nel GS di Kranjska Gora Alice Robinson è irresistibile. Una bomba atomica con una propulsione che non si vede mai in gigante. Impossibile per chiunque starle davanti. Anche Petra Vlhova, sempre molto brava, ha dovuto arrendersi e accontentarsi della piazza d’onore. Mentre sul terzo gradino troviamo Wendy Holdener e Meta Hrovat appaiate con lo stesso tempo.
La sciata di Alice è davvero incredibile. Diversa da chiunque. Il palo non è il riferimento della curva, ma un nemico da distruggere! Una sciata basata sulla potenza, ma se non sai sciare del watt non te ne fai niente. Certo, rischia sempre a ogni curva e ha bisogno del marmo perché la sua sciata sia sempre efficace. Quando è così crediamo sia impossibile per chiunque fare meglio di lei negli anni a venire.
Marta Bassino, quinta nella prima, quinta dopo la seconda. Ma si ritrova lì per un maledetto solo centesimo! Non era partita alla stra grande nelle prime dieci porte, poi ha stretto i denti e nel cuore della seconda manche ha inserito il turbo fino al traguardo.
Ha fatto una splendida gara, non la sua migliore ma non si può essere sempre supergirl, soprattutto in una specialità dove sono in tante a giocarsi la vittoria.
Poi è subentrata anche un po’ di sfortuna, quando Wendy Holdener le è finita davanti per un centesimo. E con lo stesso tempo dell’elvetica ha concluso Meta Hrovat. Da arrabbiasi, ma capita. Nessun dramma.
Questa volta Federica Brignone ha dovuto arrendersi. Le forze debilitate dall’influenza intestinale patita l’altro giorno, l’hanno abbandonata. Era in buona linea fino a 3/4 di gara, poi sul finale ha un po’ ceduto e con una classifica molto corta si è ritrovata in ottava posizione. Il rosso però rimane ancora sul suo petto con 73 punti di vantaggio su Petra.
Entrambe le Azzurre si sono rivelate, comunque, un po’ lente sui piani. Cercheranno certamente il perché.
Bravissima Tina Robnik che ha sfruttato al massimo una pista che probabilmente conosce fin da quando era piccolina. Un regalo che Tina ha fatto al pubblico e a una stazione che si è fatta in quattro per portare a casa una gara non sua, con una pista perfettamente preparata. All’italiana, diciamo! Alle sue spalle, a 13/100 la brava elvetica Michelle Gisin.
Laura Pirovano è riuscita a recuperare 6 posizioni con una seconda manche al massimo delle sue attuali condizioni fisiche. Anche lei, come Brignone, è stata colpita dall’influenza intestinale nel giorni scorsi.
Un 20esimo posto da tenersi stretta. Laura ha una dinamicità incredibile. E le è venuta fuori proprio quest’anno. Particolare che sfrutta benissimo quando si infila in qualche guaio tecnico. Si è visto che quando la forza le è venuta meno, è intervenuta la testa che quest’anno è proprio quella giusta.
Al traguardo anche Lisa Bertani che non ha sciato da una tigre come nella prima manche. Lo ha fatto nelle prime 20 porte, poi nella seconda parte ha tirato un po’ su il piedino per non rischiare nulla.
Era importante per lei portare a casa il risultato e guadagnare i primi punticini della sua carriera: 24esima!
Insomma, non ha sciato come l’austriaca Katharina Liensberger che invece, 24esima a metà gara, ha tirato giù una riga dritta facendo registrare il secondo best time, recuperando 13 posti. Ha perso la leadership quando è scesa Tessa Worley, quella formidabile gigantista che è tornata all’improvviso dopo l’intervento subito a gennaio al ginocchio. È risalita dalla 13esima alla nona posizione. Che atleta!