Sara Hector rovina la festa di Mikaela Shiffrin, ma non ha colpe, perché è l’americana a uscire dal tracciato. E la dinamica non è stata per niente banale. Uno sci non si è staccato e ha sbattuto contro un palo fino a concludere la sua corsa contro le reti. Non sembrano ci siano state delle rotazioni anomale delle ginocchia, ma intanto sarà portata via a bordo del toboga. E questo non è per niente un bel segnale.
Tornando alla cronaca sportiva, Zrinka Ljutic si è ritrovata al secondo posto staccata di 54/100. La ventenne croata ha messo in mostra tutto il suo enorme arsenale tecnico sostenuto da una voglia di attaccare impressionante. Col miglior tempo nella seconda manche passa davanti a una tostissima Camille Rast, tra le atlete più in forma in assoluto che si ritrova sul terzo gradino del podio. Anche perché la norvegese, Stjernesund, terza a metà gara, non dimostra la stessa baldanza della prima manche capisce che sarebbe salita sul podio, il quinto in carriera, il primo in gigante.
Paula Moltzan regalandoci non pochi numeri di prestigio, manda in delirio il pubblico come aperitivo per l’esultanza finale che avrebbe dovuto regalare la centesima vittoria a Mikaela Shifrrin. Guadagnerà una posizione rispetto alla prima manche: quinta.
L’aria di Killington fa bene anche Nina O Brian che riesce a tenere a bada la sua esuberanza tecnica e conquista una prestazione pari al suo talento, confermando l’ottima impressione dimostrata a Sölden quando concluse al settimo posto.
Ha invece esagerato un po’ l’universitario Elisabet Bocock che aveva stupito tutti nella prima manche conclusa all’0ttavo posto. Nella seconda perde un bastoncino ma non molla, però su questo percorso non ci si salva così facilmente e perderà tate posizioni
La super manche la firma la slovena Deja Dvornik, 23 anni, che non sbaglia una virgola. Suo il secondo miglior tempo di manche e questo conferma che il quarto posto ottenuto la passata stagione a Saalbach non è frutto del caso. Alle sue spalle l’austriaca Ricarda Haaser e Lara Colturi che ottiene un ottimo nono posto a pari merito con la rientrante Valerie Grenier!
La squadra Azzurra va!
Le Azzurre conseguono un buon risultato di squadra. Piazzamento a parte ci è piaciuto l’atteggiamento perché nessuna ha tirato a campare e pur su un terreno davvero complicato, non hanno rinunciato ad attaccare. Asja Zenere (18esima) è stata sul gran tempo di Wendy Holdener, solo 8 centesimi più lenta e questo le ha consentito di risalire di 10 posizioni entrando alla top 20, dopo la 29esima di metà gara. La migliore Azzurra è lei! Eh già perché Federica Brignone che stava portando a casa una super manche dopom il 7° di metà gara, incrocia gli sci in un cambio di pendio e non può rimanere nel tracciato. Peccato, ma sono cose che capitano quando si tira al massimo.
Appena dietro di lei Giorgia Collomb, pettorale 54, anni 18 alle sue prime gare di Coppa. A Gurgl aveva buttato via una grande chance uscendo all’ultima porta. Questa volta, quando ha visto il traguardo, non si è buttata giù a rotta di collo ma si è affidata alla sua sensibilità tecnica per mantenere la linea, magari senza spingere troppo: 19esima alla fine.
Ilaria Ghisalberti (21esima) è un’altra atleta rispetto a quella vista nelle stagioni scorse in Coppa. È solida e ha voglia di attaccare. Ha perso un po’ troppo nell’ultimo tratto di pista. Ma questa non è una mancanza tecnica bensì un senso tattico forse ancora acerbo e un’esperienza che deve ancora farsi.
Anche Lara Della Mea (26esima) ci ha dato dentro senza mai alzare il piede. Purtroppo si è inclinata troppo a metà tracciato. In altri tempi probabilmente sarebbe finita nelle reti, qui ha saputo reagire e a rimanere in piedi. Una reattività che fa ben sperare anche per lo slalom di domani.
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