In una secondo manche tracciata dal nostro Luca Liore, con due passaggi-trappola, posizionati in corrispondenza di due dossi, da aggirare (molte sono andate dritte sul palo finendo male), Federica Brignone ha compiuto un capolavoro. Pur con un errore verso la fine, dalla partenza fino alla parte centrale ha lasciato sulla neve una firma che non andrà più via, nemmeno quando si scioglierà. Una meraviglia che vale un bel 9, come il numero di vittorie conquistate in Coppa del Mondo. Assieme alla vittoria si porta a casa anche il pettorale rosso di leader. La norvegese Ragnhil Mowinckel (+0,49) sorride lo stesso, per lei il secondo posto è un sogno. Così come il terzo per Stephanie Brunner (+0,78), l’austriaca che festeggia il suo primo podio in carriera.
Sulle nevi di casa Mikaela Shiffrin ci teneva a fare un bel figurone. Non c’è riuscita perché non è andata oltre al quarto posto. Bella gara dal punto di vista tattico e tecnica, ma l’abbiamo vista sciare con maggiore precisione. Per un attimo ci aveva sperasto quando Viktoria Rebensburg , poi Tessa Worley (quinto posto), la francese che non ha sciato come a Sölden, le stavano dando una grossa mano.
La tedesca difficilmente sbaglia due volte di seguito. A Sölden aveva buttato via chance di podio e qui si è ripetuta. Strano, ma forse c’è qualche segno di nervosismo o di mancanza di serenità. Perché sciare, sa sciare piuttosto bene. Tessa invece non ha gradito il disegno. Che Liore l’avesse capito in anticipo?
L’attacco al podio era iniziato con la discesa di Wendy Holdener. Poteva andarle meglio se avesse condotto una gara più fluida nella prima parte, perché nella seconda ci ha dato dentro al top.
Abbiano annotato nell’angolo delle cose meritevoli da menzionare, la prova di Anna Veith. Non poteva fare miracoli dopo la prima manche, ma per come ha chiuso la seconda, soprattutto nella seconda parte di manche, ci ha convinto che presto tornerà ad essere quella di un tempo, quando vinceva una gara sì e una no. E’ rimasta alle spalle di Petra Vlhova che è stata bravissima.
Martra Bassino è stata pulita. Troppo però, perché per mantenere linee corrette ha alzato il piede. Quel piede che spesso le permette di raggiungere posizioni di vertice. Invece non l’ha usato bene. Si ha l’impressione che sia un poco in ritardo di forma. Si spera che il top lo raggiunga presto perché è un talento puro.
Non possiamo nascondere un po’ di delusione per la seconda prova di Irene Curtoni. Le è molto tecnica ma ha sbagliato proprio nei punti più difficili, ovvero quei due dossi nella prima parte e sulle porte del muretto finale, situazioni prese troppo dritte sul palo. Peccato. Onori all’austriaca Katharina Liensberger 28esima a metà gara, autrice di un gran tempo in questa seconda manche che le ha fatto recuperare tantissime posizioni. C’è voluta la discesa superlativa nella prima parte di Petra Vhlova, dopo 13 posizioni recuperate fino a quel momento, per toglierla dal leaders corner.
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