Quei gomiti appoggiati sulla neve per rialzarsi e tagliare il traguardo sono il sintomo chiaro ed evidente di una supremazia non soltanto tecnica. Ted Ligety sa di essere il più forte e ha una sete di successo pazzesca. Nella seconda manche, forte di un vantaggio di quasi due secondi e mezzo su Hirscher, ha controllato poco ed ha sciato come sempre rischiando l’impossibile. Alla fine si è lasciato alle spalle l’austriaco con poco più di due secondi, mentre il francese Fanara è riuscito a scalzare dal podio il giovane rampollo Alexis Pinturault. Poteva esserci lì anche Bardone ma ha sbagliato forse per troppa irruenza su quella pista che per ben tre volte l’ha visto trionfare, come lo scorso anno, quando sancì il suo ritorno tra i big della specialità. Invece boom, un effetto fionda l’ha sbattuto fuori dal tracciato. Altra storia invece per Davide Simoncelli che ha disegnato un capolavoro nella manche conclusiva, concludendo al quinto posto da diciassettesimo che era. Bravissimo anche il tedesco Dopfer che gli è stato appena davanti. Si è invece perduto Manfred Moelgg che ha concluso diciannovesimo a quasi sei secondi dal leader. Molto meglio di lui Luca De Aliprandini bravissimo a tenere linee ideali e a meritare l’undicesima posizione. Tra i punteggiati anche Eisath 26esimo. Ora si attende Ligety su un’altra pista da leggenda, quella di Adelboden. Chissà cos’altro riuscirà a inventare quel diavolo a stelle e strisce!
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