GS Åre: Mikaela Shiffrin manche da cineteca! Brignone 4a
Dire che Federica Brignone è tra la migliore delle normali, sarebbe ingeneroso, ma la manche che ha tirato giù Mikaela Shiffrin ad Åre va totalmente fuori da qualsiasi schema. Su un tracciato privato della prima parte (questione di sicurezza) molto vario, con due dossi complicati dove non si poteva sbagliare nulla o allargare troppo le traiettorie per non perdere velocità, la Regina è stata stupefacente.
La perfezione assoluta, con gli sci inchiodati al terreno nonostante una manche un po’ ballerina e la capacità di abbinare la migliore linea rimanendo sempre in spinta.
Creare distacchi simili in una manche così corta la dice lunga sulla performance dell’americana che è sempre più vicina alla conquista della coppa di specialità che a fine gara sarà matematicamente sua.
È così che Miki ha creato un solco tra lei e un quintetto che la insegue formata dall’austriaca Franziska Gritsch, Federica Brignone, Maryna Gasienica-Daniel, Sara Hector e Thea Louise Stjernesund. Ma davanti a loro si è inserita la canadese Valerie Grenier, seconda a +0,58, l’unica a tenere testa all’americana in un paio di settori.
Un risultato che ha leggermente favorito le atlete scese dopo il 5 di pettorale perché la visibilità a livello di luce è andata via-via a migliorare e su un terreno così mosso non è un particolare secondario.
Anche Brignone è riuscita a spingere dall’inizio alla fine, ma in un paio di passaggi è stata costretta a salvarsi forte di uno stato psicofisico che continua a essere al top. 1″04 il gap da colmare nella seconda manche con l’austriaca Gritsch (3a) a +0,93, la polacca a +1″08, Hector a +1″13, e la norvegese Thea Louise Stjernesund settima a +1″16 perfettamente in corsa per il podio.
Col l’ottavo posto di Wendy Holdener inizia un’altra classifica perché il ritardo passa a +1″45, seguita da Tessa Worley a +1″52, Petra Vlhova a +1″60 e Marta Bassino, 11esima a +1″73. Il cerbiatto di Borgo San Dalmazzo non ha commesso errori particolari ma ha probabilmente avuto troppo rispetto di un tracciato che invece, andava aggredito.
Ci ha provato anche Sofia Goggia che paga +3″32. Per la nostra regina della velocità si tratta di ritrovare il feeling con una specialità che rimane nei suoi obiettivi, fermati quest’anno dagli infortuni. Ironia della sorte, la prima atleta a farla uscire della top 30 è stata Elisa Platino che ha sciato molto bene fino all’ultimo settore, completando la manche in 24esima piazza a +2″61. Ma meglio della 24enne dei Carabinieri c’è la poliziotta Roberta Melesi che ha concluso a +2″56 con un errore sul primo dosso che le ha tolto un bel po’ di decimi (8° tempo nel terzo settore).
In aggiornamento
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